Euridice tra alto e basso

By on Mar 31, 2017 in Arte, Letteratura

Ieri sera mi chiama BC. Vai su Rai 5, c’è “L’Orfeo”. Giunto al termine di una giornata resa afosa da un mestiere che ormai non imbruttisce solo noi milanesi, ho ascoltato quello che ho potuto. Nel senso che Monteverdi molto dà ed altrettanto chiede. Era la replica dello spettacolo andato in scena alla Scala nel 2009 per celebrare i 450 anni della sua nascita. Un’edizione di straordinaria rarefazione (la regia, scene e luci sono di Robert Wilson) dove la scenografia iper-minimalista serve così perfettamente la musica (e il testo sublime) al punto di trasportare lo spettatore in un mondo sospeso, quello dei vivi che si recano nel mondo dei morti. Le posture dei cantanti (la rigidità da manichino delle anime morte?) gli abiti di scena, i volti truccati di bianco, la scena dove campeggiano solo cipressi e in alto sospesa la lira del poeta, rafforzano se possibile la dimensione ipnotica di...

Sospensione

By on Mag 25, 2015 in Arte, Comunicazione

Non è un caso che “Mia madre” di Nanni Moretti e “Youth” di Palo Sorrentino, due film che più diversi non si può, chiudano nello stesso modo. Nel lavoro di Moretti, un film onesto ma non memorabile, l’ultima inquadratura è di Margherita, gli occhi negli occhi dello spettatore. In quello di Sorrentino – un’opera straordinaria – la conclusione è affidata al volto sereno e severo di Michael Caine. Lo sguardo del personaggio principale, in silenzio, senza più parole. Un discorso sospeso. Come a ricordarci che la scelta di fronte alla vita e al termine della vita, spetta solo a ciascuno di noi. Ognuno è libero di dare la risposta che sa o che può. Quella che riesce ad elaborare. E se è indubbio che ne esista una migliore rispetto ad un’altra, è altrettanto indubbio che sono scelte che spettano solo a chi dovrà compierle. Margherita non...

Sua madre (ovvero due o tre cose che so di lui)

By on Mag 10, 2015 in Arte, Comunicazione

Una volta uscito nel sole di viale Tunisia, la sala deserta dello spettacolo delle 17 (“ma come, vai al cinema alle cinque di pomeriggio in un sabato di sole?”) resta la sensazione di un film incompleto, sospeso, in qualche modo interrotto. Con in più la rattristante sensazione di lentezza (eppure non c’è nessuna scena di troppo, niente da tagliare: è una lentezza fisiologica direi). Di “Mia madre” di Nanni Moretti avevamo già letto tutto (?) prima ancora che il film uscisse nelle sale. Commenti positivi senza se e senza ma. Non si può non andare a vedere un film di Nanni Moretti. Nonostante il film contenga l’ennesimo tributo (ma quando la finiranno con la menata del meta-linguaggio?) al mondo del cinema, del fare il cinema, della finzione del cinema, degli splendori e delle (molte) miserie del cinema. Nonostante nel film reciti – o meglio:...

Se Bach ti salva la vita

By on Ott 30, 2014 in Arte, Contemporaneità

L’altra sera sull’impagabile Rai 5 è andato in onda “Inventare il tempo”, un nuovo programma nel quale il protagonista è la musica. “Musica eseguita e musica narrata. Si ascolta e si racconta un quartetto d’archi, una sonata per pianoforte, un madrigale, come si racconta un romanzo. Uno spettacolo di musica e parole in cui il compositore e la sua opera vivono nella storia del loro tempo e la trascendono per arrivare fino a noi. Come accade ai capolavori”. In questa puntata si raccontavano le “Variazioni Goldberg” di J. S. Bach suonate e commentate da Ramin Bahrami. Ho avuto la fortuna e il privilegio di iniziare ad ascoltare Bach giovanissimo. Il primo disco, “I concerti Brandeburghesi” edito dalla benemerita “Fabbri editore”, lo acquistai a quattordici anni. Ho continuato ad ascoltare, anno dopo anno, interprete...