Nel corso di un’intervista al quotidiano cattolico belga Tertio, Papa Francesco ha dichiarato che i media devono essere “limpidi, molto trasparenti, e non cadere nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”. Il Papa ha poi criticato aspramente persone e media che puntano a esaltare lo scandalo attraverso la disinformazione.
Dunque i media coprofili, ovvero gli amanti dello sterco, servirebbero piatti fumanti ai coprofagi, ovvero i mangiatori di sterco. Un’accusa tutt’altro che infondata anche se parziale. Nonostante l’impegno profuso da molta stampa italiana, nell’attività coprofila i media “ufficiali” contano infatti sempre meno; basti pensare che la gara di vendita tra “Corriere” e “Repubblica” segna continui sorpassi e controsorpassi ma in ribasso (adesso siamo al giro delle 230 mila copie giornaliere, more or less) mentre i veri produttori-distributori di merda, le due attività spesso si sommano, sono diventati i social. Magistrale in proposito la storia che girava su Cameron quando divenne primo ministro; l’accusa era di aver copulato al college con un maiale, morto. Notizia priva di qualsiasi fondamento che tuttavia fece il giro del mondo. Per non parlare della recente e disastrosa campagna elettorale americana dove, secondo il noto detto, “la merda volava nei ventilatori”.
La tragedia è che le vittime della disinformacia sono principalmente le così dette “masse popolari”. Appunto perché tali, non hanno il piacere del dubbio critico. Quel pizzicore mentale che spinge a verificare la qualità delle fonti e a incrociare i dati. Sento già l’obiezione classica e prevalente: è un problema di strumenti culturali. E’ la loro assenza che rende le masse imbecilli e impedisce di evolvere a somma di individui più o meno senzienti. Niente di più errato e falso. Conosco, e per mia fortuna mentale frequento, molte persone culturalmente rudimentali dotate di sofisticate capacità di riflessione. (Di questo genere di umanità sono pieni i racconti di Mario Rigoni Stern, ad esempio).
Per proseguire con la felice immagine papale, coprofili e coprofagi formano un insieme funzionale inseparabile nel quale l’uno ha bisogno dell’altro. Gli spargitori per professione e mestiere; i mangiatori per bisogno paranoico di credere ad ogni teoria che risponda a due pre-requisiti: è semplice (da comprendere) è un complotto.
Il golf della povera Agnese Renzi è solo l’ultimo esempio.