Pisello

By on Set 13, 2017 in Contemporaneità

Prima Rimini, poi Firenze, poi Roma1 e oggi Roma2. Gli stupri, quelli andati in porto e quelli sventati, accendono le discussioni di fine estate.  Sono gli immigrati, sottinteso: questi bastardi di negri. No, ci sono anche gli italiani, sottinteso: persino carabinieri. Un dialogo tra diverse ma simili imbecillità che sorprendentemente non tiene conto del minimo comun denominatore: il pisello. Immigrati o autoctoni, in divisa o in borghese, l’origine del crimine è sempre rigorosamente la stessa: la pretesa del maschio di comportarsi con la femmina come se entrambi fossero appena scesi dall’albero. Concetto di semplicità sconcertante che pur tuttavia continua a non essere compreso. Oggi una turista belga ha denunciato un tentativo di stupro, teatro le scale del Campidoglio. Pare che l’accusato sia un cittadino israeliano. E’ proprio vero che pisello non guarda in...

Mal’aria

By on Set 7, 2017 in Contemporaneità

Gli itagliani – e purtroppo pure gli italiani – sono notoriamente portatori insani di due mali endemici. Alla smemoratezza cronica che li consegna alla mercé del primo venditore di ciabatte usate, si aggiunge la disaffezione allegramente esibita per i numeri. Ogni evento, fatto o circostanza diventa così miele per gli spargitori di odio, menzogne o, nel migliore dei casi, sciocchezze. Il caso della bimba morta di malaria è da manuale: gli untori si sono scatenati e il veleno è scorso a fiumi. Eppure basterebbe ricorrere ai numeri come fa Lugi Zaja, psicoanalista junghiano, nel suo volumetto sul terrorismo. Negli ultimi anni il terrorismo jaidista non ha ammazzato in Italia nemmeno una persona. Per fortuna. Mentre nel solo 2012 sono morte 83 mila persone (83.000) per la cattiva qualità dell’aria, racconta Zaja. Eppure se chiedessimo al nostro vicino di casa, al...

Buondì Itaglia

By on Set 4, 2017 in Contemporaneità

  Una pagina di Bartezzaghi su Repubblica, centinaia (migliaia?) di commenti su Facebook, per non parlar del resto che mi sono certamente perso. E no, non stiamo parlando del risiko nucleare, degli stupri d’estate e neppure dei moccoli di Marchionne. E’ il caso (il caso?) Buondì che tiene desta l’attenzione delle famiglie italiane. Una merendina nata nell’età dei brontosauri – me la comprava già mia mamma alle elementari quando i mulini erano ancora bianchi e le maestre in odor di verginità – che pareva cotta e stracotta persino più del Bersani della quale, miracolo!, parla ora l’Italia intera. La ragione, o meglio: la sragione, sta in un video fortunato e furbetto pensato da colleghi abili quanto intelligenti che, non potendo competere in zuccheroso buonismo con i vari falsi e falsoni delle altre pubblicità, scelgono astutamente la strada...

Un invito

By on Ago 15, 2017 in Letteratura

Questa non è una recensione quanto piuttosto un invito e un augurio. Che possiate provare il desiderio di incontrare un libro che è semplice definire un capolavoro (sono dieci o venti in tutto?) assoluto. L’ho terminato oggi, onorando nel migliore dei modi una “festa” insensata come quella di ferragosto. Si tratta de “Il viaggio di Yash”, Jacob Glatstein, Giuntina. Una ecensione degna di questo nome la trovate su http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=4&sez=120&id=6683 a cura di Wlodek Goldkorn, l’autore de “Il bambino nella neve”. (A Wlodek Goldkorn va tutta la mia gratitudine per ciò che scrive come autore e come saggista e, soprattutto, per ruolo di “provocatore etico” che ha il coraggio e la capacità di svolgere nei tempi sempre più bui in cui ci è toccato di vivere). “Il viaggio di Yash” è...

Generazione “O”

By on Lug 26, 2017 in Contemporaneità

La buona notizia è l’impegno dei giovani. Quella meno buona è che la partita è ancora aperta. Golpe bianco l’hanno definito coloro che conoscono la realtà polacca e che, particolare non trascurabile, hanno accesso diretto alle fonti d’informazione. (Nonostante la leggiadria dell’amata Wisława Szymborska, la lingua polacca non è così semplice da decifrare). Così anche in Polonia pare che il fattore differenziante sia l’età, proprio come è accaduto per la Brexit, quando i giovani votarono per restare gli anziani per andarsene. Giovani progressisti e libertari versus anziani conservatori e reazionari non è una gran novità. E’ già accaduto e più di una volta, come ben ricorda chi nel ormai lontano ’68 aveva l’età della ragione. Sarebbe strano (e preoccupante) il contrario, anche se a ben vedere ci si è lamentati per un decennio buono di una...