Urbs e civitas

By on Ott 20, 2017 in Contemporaneità

“L’urbs sono le mura, la civitas non sono le pietre ma la gente che ci abita”. Questa frase è di Isidoro di Siviglia, vescovo della città spagnola da cui prese il nome, teologo venerato come Dottore della Chiesa. Bella citazione, soprattutto se consideriamo che Isidoro nacque nel 560 e morì nel 636. In tempi di ius soli e di ius culturae poi, la distinzione tra senso fisico (le mura, le pietre, i palazzi) e quello ideale (le persone reali che animano le città) diventa se possibile ancora più pregnante. Che gente abita nelle nostre città? Per nostra fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) vivendo nella realtà fisica è più difficile che si verifichi l’effetto “camera dell’eco” tipico del mondo digitale. Che fa sì che si frequenti solo con chi la pensa più o meno come noi. A meno di non essere un principe saudita spaparanzato nei resort...

Urbs e civitas

By on Ott 20, 2017 in Contemporaneità

“L’urbs sono le mura, la civitas non sono le pietre ma la gente che ci abita”. Questa frase è di Isidoro di Siviglia, vescovo della città spagnola da cui prese il nome, teologo venerato come Dottore della Chiesa. Bella citazione, soprattutto se consideriamo che Isidoro nacque nel 560 e morì nel 636. In tempi di ius soli e di ius culturae poi, la distinzione tra senso fisico (le mura, le pietre, i palazzi) e quello ideale (le persone reali che animano le città) diventa se possibile ancora più pregnante. Che gente abita nelle nostre città? Per nostra fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) vivendo nella realtà fisica è più difficile che si verifichi l’effetto “camera dell’eco” tipico del mondo digitale. Che fa sì che si frequenti solo con chi la pensa più o meno come noi. A meno di non essere un principe saudita spaparanzato nei resort...

Cari fanatici

By on Ott 17, 2017 in Comunicazione

Sto leggendo “Cari fanatici” di Amos Oz, seguito ideale di “Contro il fanatismo”. Non è l’opera di uno specialista e neppure un manuale; sono riflessioni che l’autore ormai ottantenne dedica ai propri nipoti. Eppure l’ambizione è altissima: nella prefazione si augura di riuscire a “… catturare l’attenzione di coloro che la pensano diversamente da me”. (A proposito dello sforzo di Oz, non è forse inutile ricordare come l’attenzione e la memoria siano i mali della nostra epoca; nel senso che l’attenzione latita, e la memoria collettiva è ormai quella di un pappagallino. Eppure ci fu un tempo (non molto tempo fa) in cui il compito della retorica – ovvero l’arte della persuasione attraverso l’argomentazione – era quello di servire la politica intesa quale arte della polis, cioè dello stare...

Spintarelle

By on Ott 10, 2017 in Contemporaneità

Della spintarella gentile, la teoria che ha fruttato il Nobel per l’economia a Richard Thaler, avevo raccontato tanto tempo fa sul mio primo blog “La rosa e il giardiniere” in occasione dell’edizione italiana del suo libro (“Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni sul denaro, salute, felicità”). In tutta onestà, avevo colto l’importanza di questo lavoro solo grazie alla scelta compiuta da Obama. Il Presidente più rimpianto nella storia degli USA aveva infatti fatto proprie le strategie di motivazione comportamentale suggerite da Thaler. Cosa sia un “nudge” lo spiega benissimo la copertina del libro: un elefante adulto dà un ruzone gentile ma fermo ad un elefantino. Esattamente ciò che facciamo noi con un cucciolo d’uomo un po’ riottoso o quando il nostro amico a quattro zampe...

L’uomo di Omaha padrone del tempo

By on Ott 8, 2017 in Comunicazione

Non so niente di Borsa, e ignorando l’immagine fantastasmatica è quella di un luogo oscuro e minaccioso dal quale conviene stare alla larga. L’ultimo rapporto risale a una trentina d’anni fa; avevo quattro spicci e con l’aiuto di un solerte promotore finanziario si sono volatilizzati che neanche la luce. Una conferma della Prima Legge della Borsotica (“il capitalismo è il sistema più efficace per separare gli imbecilli dal loro denaro“) testimoniata quotidianamente dal dilagare dei cazzabbubboli per fare trading on-line comodamente seduti sul cesso di casa. Inutile forse dire che di Warren Buffet sapevo le cose che sanno tutti, cioè monate: è nato in Nebraska, il suo fondo ci ha il nome stravagante di una contea del Regno Unito, è il secondo uomo più ricco al mondo, ha 87 anni, gli sta sulle balle Donald, e ai suoi tre figli ha già annunciato che...