In questo stato

By on Nov 26, 2017 in Contemporaneità

Mi siedo al margine della strada. Il guidatore cambia la ruota. Non sono contento di dove vengo. Non sono contento di dove vado. Perché guardo il cambio della ruota con impazienza? (Bertolt Brecht) Mi è tornata in mente questa poesia che credo appartenga agli anni ’40 del secolo scorso: una buona rappresentazione del nostro stato di così confusa insoddisfazione. Siamo palesemente infelici senza sapere bene esattamente di cosa, un’infelicità “piena di desideri” che pure non sappiamo neppure descrivere con certezza (e se così non fosse non saremmo confusi e, forse, neppure infelici). Quale differenza tra la nostra “impazienza” è quella di Brecht? Il suo è un mondo intriso di ideologia e di ermeneutica (le due componenti sono praticamente indisgiungibili). Il massimo della sua fortuna si ebbe negli anni ’50 e ’60, quando il suo teatro era...

I baci di Besoz

By on Nov 17, 2017 in Contemporaneità

“Besame, besame mucho como si fuera ésta noche la última vez“. Pare sia la canzone spagnola più cantata al mondo. E’ stata scritta nel 1940 dalla ventiquattrenne Consuelo Velasquez prim’ancora che desse il primo bacio, così almeno affermava. Amazon invece dal 1994 ad oggi di baci ne ha dati parecchi, e non ha intenzione di smettere. L’ultimo, non in senso strettamente cronologico, lo vedete riprodotto nella foto. Trattasi di un simpatico armadio tecnologico che opportunamente disposto risolve una delle ultime barriere che si oppongono allo strapotere dell’azienda di Seattle: il portinaio, la cui assenza condiziona la consegna dei diabolici pacchi. Quello ritratto è collocato in una zona che più strategica non si può nei pressi del Politecnico di Milano a Città Studi, affinchè anche gli studenti clienti compulsivi via web ma di norma privi di...

Caratteri

By on Nov 16, 2017 in Contemporaneità

“Lo score mio è uno dei migliori degli ultimi 40 anni” Gian Piero Ventura. Così ha dichiarato lo sventurato ct dopo l’eliminazione dai Mondiali di calcio. Sciatteria lessicale a parte (l’aggettivo andrebbe dopo l’articolo, ma pazienza) mi domando se GPV non rappresenti il carattere degli italiani al tempo di Schettino: un assoluto, ontologico disprezzo del ridicolo. Disposti a qualsiasi abisso, ma l’assunzione delle responsabilità mai....

Sulla rilettura

By on Nov 6, 2017 in Letteratura

Perchè rileggere, se non si è lettori di professione. I lettori di professione sono gli storici della letteratura, i filologi, i linguisti, chi a qualsiasi livello si occupa di critica. Leggere e rileggere il corpus delle opere che riguarda il loro ambito di ricerca è parte essenziale del mestiere. Ma per tutti gli altri, per il comune e normale lettore, qual è il senso della rilettura considerando la mole sterminata della produzione e il poco tempo disponibile? Innanzitutto il piacere. Ci sono pagine che assicurano un inarrivabile godimento anche alla decima o quindicesima rilettura: lo scontro di Dartagnan con le guardie del Cardinale, Odisseo alla prova con l’arco, l’ingresso di Swann annunciato dallo scampanellio nel giardino di tante Léonie… e potrei continuare a lungo. La seconda ragione è il cambiamento. Rileggere un’opera, un capolavoro assoluto ma anche...

Ancora a proposito di Amos Oz

By on Ott 22, 2017 in Contemporaneità

Penso sia inevitabile osservare Israele con interesse e passione. Comunque la si pensi, è l’esempio di un esperimento che riguarda tutta l’umanità. O forse, più che di esperimento bisognerebbe parlare di passaggio; del resto dal Mar Rosso in avanti sono dei veri esperti di attraversamenti. Questa riflessione nasce dalla lettura di “Cari fanatici”, l’ultimo lavoro di Amos Oz che lui definisce “libriccino”, la cui lettura se occupassi il posto della signora Fedeli imporrei alle scuole di ogni ordine e grado. In Israele è in atto (con evidenza infinitamente più manifesta che altrove) il solo conflitto definibile come scontro tra civiltà, l’ennesimo episodio della guerra millenaria tra ragionevolezza e oltranzismo, concezione laica della storia e millenarismo religioso; tra chi interpreta le scritture come se il tempo fosse ancora quello dei...