Mi siedo al margine della strada. Il guidatore cambia la ruota. Non sono contento di dove vengo. Non sono contento di dove vado. Perché guardo il cambio della ruota con impazienza? (Bertolt Brecht) Mi è tornata in mente questa poesia che credo appartenga agli anni ’40 del secolo scorso: una buona rappresentazione del nostro stato di così confusa insoddisfazione. Siamo palesemente infelici senza sapere bene esattamente di cosa, un’infelicità “piena di desideri” che pure non sappiamo neppure descrivere con certezza (e se così non fosse non saremmo confusi e, forse, neppure infelici). Quale differenza tra la nostra “impazienza” è quella di Brecht? Il suo è un mondo intriso di ideologia e di ermeneutica (le due componenti sono praticamente indisgiungibili). Il massimo della sua fortuna si ebbe negli anni ’50 e ’60, quando il suo teatro era...