E diciamolo una volta per tutte. Siamo grati a facebook per quello che è e per quello che serve. A me che quattro persone sono una folla e – santo cazzo, ma non sono ancora andati in vacanza!? – funge da protesi sociale. Poiché frequento solo canari al parco e un numero selezionato di vecchissimi sui sentieri di montagna, è la protesi perfetta per leggere quelle parti del mondo – diverse come specularmente simili – che altrimenti non incontrerei mai. Avendone il meglio, oltretutto; e risparmiando loro pure i miei innegabili difetti. Così leggo cose sapientissime e sbircio immagini bellissime di luoghi che per mia fortuna non visiterò mai. Certo, qualche difettuccio ce l’ha anche facebook. Se sbagli una metafora, se usi un’espressione un po’ forte, se parli esplicitamente di una certa politica, ecco che lui ti mette al bando. Del resto, che prendere da un’intelligenza artificiale...