Dialogo tra una professoressa di Italiano e lo studente Lorenzo (in onore del grande Guzzanti)

By on Mag 7, 2020 in Letteratura

Professoressa: Oggi parleremo di populismo. Lorenzo hai idea di cosa sia? Lorenzo: No Profe Professoressa: Allora, come al solito, iniziamo consultando un buon vocabolario. Secondo la Treccani populismo è “l’atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. In ambito artistico e letterario, rappresentazione idealizzata del popolo, considerato come modello etico e sociale”.  Hai capito Lorenzo? Lorenzo: “Ecchila qua, ‘naltra volta la Treccani… Mica tanto Profe. Mi farebbe un esempio? Professoressa: Ma certo (estrae dalla cartella una giornale e lo apre davanti alla classe). Guardate qua. È il torneo letterario di Robinson, il settimanale di “La Repubblica” dedicato alla cultura. Al torneo partecipano lettori che si candidano a far da...

La pubblicità al tempo del Corona (ovvero il Tamarindo aristotelico)

By on Mag 6, 2020 in Contemporaneità

Stavo sorseggiando un bicchiere di spuma al Tamarindo, bevanda inutile per la profilassi del Corona, ma gradevole e dissetante, quando l’occhio mi è caduto su una indagine di mercato condotta nel mese di marzo per misurare il gradimento degli spot “con il contagio”. Risultati bulgari come si diceva un tempo: come un sol uomo gli italiani reclamano il ritorno, cito letteralmente il report a ciò che la pubblicità “ha sempre proposto: un mondo ideale, allegro, positivo, dove le marche restano vicine al consumatore, magari proponendo nuovi servizi, ma regalando sempre un momento di svago”. Per carità di patria sorvolo sull’idea alla Carolina Invernizio che si sono fatti i ricercatori della pubblicità in Italia, ognuno si fa il film più utile al proprio orticciuolo; invece il pensiero corre alle allegre sere di clausura in cui la pub l’ho beccata facendo il salto (anche questo è uno...

“la bussola va impazzita all’avventura / e il calcolo dei dadi più non torna”

By on Mag 2, 2020 in Contemporaneità

Non ci siamo ancora iscritti al PPD, Partito Panificatori Domestici, per la buona ragione che la panificatrice è la Paola Maria, un’anarco-individualista che farebbe volentieri suo il motto “due ebrei, tre opinioni” se non fosse che le pare un poco inflazionato. Il tema del pane e dell’arte della panificazione domestica continua ad essere centrale nella vita degli italiani. Gruppi familiari variamente sparsi nella penisola si scambiano video di brodaglie biancastre spacciate per lieviti madre, foto di pizze, di pani alle noci, alla curcuma, brioche, focacce, torte di Nonna Papera; e i tutorial su come tirare la pasta annullano per numero e durata i video porno d’antan. Nel nostro piccolo per la felicità della Paola Maria abbiamo acquistato la tirasfoglia dell’Imperia e direttamente da Casa Spadoni un stock di 15 kg di farine assortite. Yuval Noah Harari non è tenero con le farine di...

“La verità è sempre in esilio”.

By on Apr 29, 2020 in Filosofia

Non so se il merito sia del Corona, ma ho letto più del solito in questi mesi. (Avverto l’implicita pericolosità di questa affermazione; ricorda la battuta di un produttore di Roberto Rossellini: “Bello de casa, mica se po fa ‘naltra guera per farte girà film che te riescono mejo, eh?”). Sto leggendo con sistematicità i lavori di George Steiner. Il fatto che sia mancato il 3 febbraio alla cospicua età di novantuno anni induce il bibliofilo ad acquistare il più in fretta possibile titoli destinati a finire rapidamente fuori catalogo. Steiner si definiva uno studioso di letterature comparate, amante del “territorio in cui si interfacciano filosofia e poesia”. Io preferisco definirlo storico delle idee, disciplina entrata recentemente nel novero accademico. Il tema di questa madeleine non è tuttavia Steiner, quanto piuttosto la riflessione che la lettura di “I libri che non ho scritto” mi...

“Hypocrite lecteur, – mon semblable, – mon frère!”

By on Apr 24, 2020 in Comunicazione

Tanto tempo fa, diciamo un secolo circa, scrissi un libro. L’argomento riguardava il perimetro del mio lavoro. Dopo aver vinto le resistenze dell’editore lo intitolammo “La rosa e il giardiniere”. Metafora tratta dall’arte della floricultura per indicare il rapporto che corre tra i brand e coloro che dovrebbero averne cura. Risparmio ai dodici sfaccendati che hanno il garbo di seguirmi la differenza che corre tra un brand e un prodotto; diciamo solo che nelle intenzioni dei progettisti i brand sono (o dovrebbero essere) come le persone: dotati di carattere, morfologia e financo fisiologia unici e distintivi. I brand di successo, ovviamente. Creare un brand che possa avere una ragionevole probabilità di successo è impresa difficile quanto educare un individuo a diventare persona, ovvero autenticamente sé stesso. Riguardo ai brand, studi di settore calcolano che su mille nuovi prodotti...