La prevalenza del cretino

By on Nov 19, 2021 in Contemporaneità

“L’intelligenza è una categoria morale” (T. Adorno) Le ragioni profonde che inducono le aziende, anche le migliori, a comportarsi (raramente, qualche volta, spesso, molto spesso, quasi sempre: barrare la risposta preferita) in modo idiota, è un mistero assoluto che viola persino il principio di Borges: con un tempo infinito e materiali infiniti anche una scimmia potrebbe riscrivere la Commedia. Qui di seguito 4 storie di quotidiana idiozia. Le aziende sono strane? Caso 1, Carrefour Sino a ieri Carrefour a Milano ha fatto letteralmente man bassa di punti vendita rilevando spazi dalle insegne concorrenti. Non ho dati statistici in proposito, solo lo stupore percettivo di chi passeggiando per le vie della propria città vede cambiare da un giorno all’altro la toponomastica distributiva attorno a sé. Spuntavano come funghi soprattutto i Carrefour Express, punti vendita che un tempo...

Quattro domande sui “Protocolli”

By on Nov 8, 2021 in Contemporaneità

E’ giusto boicottare un paese per via delle sue scelte politiche? Quando ero giovane dalle mie parti non c’erano dubbi in proposito. Boicottare il Sudafrica per via dell’apartheid era ritenuta una scelta ovvia come respirare. Sempre dalle mie parti, anche il boicottaggio sportivo all’Argentina dei generali venne considerato alla stregua degli atti dovuti. Non giocare la finale di Coppa Davis, evitare così di legittimare il regime fascista, era la motivazione scontata come un black friday. Poi per fortuna andò che i nostri andarono, videro, vinsero e riportarono a casuccia l’unica insalatiera d’argento sottraendo a Augusto José Ramón Pinochet & Co. la soddisfazione di esibire un trofeo più che ambito. Scrivo queste considerazioni spinto da una storia di libri. Anzi da due. La prima è la storia di Sally Rooney, trentenne scrittrice irlandese “assurta a fama mondiale con il suo...

L’usura creativa

By on Ott 26, 2021 in Contemporaneità

Sostiene Bartezzaghi che essere creativi significa fare qualcosa di sostanzialmente nuovo. Resta da chiedersi cosa sia il nuovo. Fino a quando non lo si comprende, prosegue Bartezzaghi, si resta nel vago anche perché la creatività ha diversi ambiti di svolgimento. Il più basso “è il livello più vicino alle percezioni della società di massa. La creatività di un giornale, della televisione, del cinema o dei social hanno una funzione mitologica. Creano miti che si rinnovano. La moda o i media sono, in un certo senso, condannati ad essere creativi perché hanno a che fare con il “nuovo”. Impossibile non condividere le conclusioni: “Mentre la creatività tecnologica si manifesta sotto forma di innovazione, nel mondo dei media (giornalismo, televisione, intrattenimento, pubblicità) la creatività è un fattore di originalità la cui natura tende ad usurarsi”. In tal modo. conclude Bartezzaghi,...

Il tempo è galantuomo?

By on Ott 16, 2021 in Letteratura

Sorride sornione sulla copertina del “Venerdì di Repubblica” che Marco Cicala, l’autore del pezzo, con serafica perfidia definisce “un filo equino alla Fernandel”. Ma, indiscutibilmente, al pari di Clint Eastwood e Anna Magnani, Camus possiede solo due posture facciali e la seconda è il volto pensoso alla Bogart con sigaretta d’ordinanza. L’articolo è un gradevole pretesto per parlare della pubblicazione delle 865 (!) lettere d’amore che Maria Casarès  e Albert Camus si scambiarono nel corso della loro lunga e travolgente – “come un film da cineteca” precisa l’occhiello – storia d’amore Morti gli amanti e morta pure la moglie dello scrittore, la figlia Catherine ha dato il visto si stampi. Bompiani si è assicurata i diritti e (coraggiosamente) pubblica “Saremo leggeri”, un augurio più che una promessa visto che il volume consta di 1558 pagine che vengon via come si dice...

Mimesis

By on Ott 6, 2021 in Letteratura

La letteratura è una malattia. Al punto che taluni provano invidia per chi non ha ancora letto quelli che ritiengono essere capolavori irrinunciabili, “livres de chevet” da avere sempre sottomano. Condizione ritenuta fortunatissima opportunità  per godere del piacere della “prima volta”. (“Pensa che fortuna! Non ha ancora letto Guerra e pace!” etc. etc). Premesso che le “prime volte” degli esseri umani non sono mai soddisfacenti come le seconde, le terze (per non parlare delle quante e delle successive) in ragione del fatto che sono richiesti avvicinamenti progressivi al piacere ogni qualvolta sono in gioco dinamiche relazionali, quando rileggiamo un’opera d’arte oppure assistiamo alla rappresentazione di un capolavoro che non frequentavamo da tempo, la sorpresa – o meglio: la scoperta – nasce dal constatare quanto siamo cambiati: quanto grandi sino le nuove emozioni e le nuove...