Ultimamente mi capita di svegliarmi nel cuore della notte. Forse è per via della casoeûla, il piatto della tradizione lombarda che i giargiana insistono a chiamare cazzuola. Mi giro e mi rigiro cercando di addormentarmi e quando tra un verzino e l’altro finalmente il sonno arriva, puntuali come un break pubblicitario compaiono Vladimir Putin e il patriarca Kirill, quello che veste Dolce e Gabbana senza pagare un rublo di royalty. Il sogno segue noiosamente sempre lo stesso copione. Forse dipende dalle costine; cotenna, piedino e musetto non c’entrano perché cambio fornitore ogni volta. Kirill e Vladimiro seduti ai capi del lunghissimo tavolo che pare sia stato prodotto a Cantù, contrariamente a fraudolenti comunicati stampa emessi da un consorzio di Lissone, incombono in primissimi piani di sapore hollywoodiano. Posso quasi contare i pori e i peli che sfuggono dal naso di Cirillo....