Sogni di una notte di fine estate

By on Set 28, 2022 in Contemporaneità

Ultimamente mi capita di svegliarmi nel cuore della notte. Forse è per via della casoeûla, il piatto della tradizione lombarda che i giargiana insistono a chiamare cazzuola. Mi giro e mi rigiro cercando di addormentarmi e quando tra un verzino e l’altro finalmente il sonno arriva, puntuali come un break pubblicitario compaiono Vladimir Putin e il patriarca Kirill, quello che veste Dolce e Gabbana senza pagare un rublo di royalty. Il sogno segue noiosamente sempre lo stesso copione. Forse dipende dalle costine; cotenna, piedino e musetto non c’entrano perché cambio fornitore ogni volta. Kirill e Vladimiro seduti ai capi del lunghissimo tavolo che pare sia stato prodotto a Cantù, contrariamente a fraudolenti comunicati stampa emessi da un consorzio di Lissone, incombono in primissimi piani di sapore hollywoodiano. Posso quasi contare i pori e i peli che sfuggono dal naso di Cirillo....

Non è un capello

By on Set 20, 2022 in Contemporaneità

Oggi 20 settembre è un giorno speciale. Si festeggia, o almeno si dovrebbe, la città di Roma tornata italiana. Temo non freghi a nessuno, tantomeno ai romani visto lo stato pietoso in cui insistono a tenere la loro città; che poi sarebbe anche nostra. E forse addirittura più nostra che loro, essendo Roma la capitale del più indefinibile paese occidentale. Sia come sia, tema di questa madeleine è comunque la festa. L’ultima a cui ho partecipato è stata bellissima e persino istruttiva. Mi ha dato modo di conoscere come si divertono oggi i trentenni milanesi. Nessuna pretesa di scientificità sociologica: le mie evidenze le traggo da un unico carotaggio compiuto nel corso di una giornata di festa iniziata alle undici del mattino e conclusa verso le due di notte. Il campione è particolarmente interessante: la compagnia dei trentenni milanesi in festa è composta da una quarantina di amici...

apriamoilcervello

By on Set 15, 2022 in Contemporaneità

In un mondo in cui i brand assumono il profilo di persona, è abbastanza inevitabile che taluni individui divengano brand. Assunto particolarmente verosimile per le donne e gli uomini di spettacolo. Come i brand anche cantanti ed attori devono durare nel tempo. E nel tempo produrre la più grande quantità di profitti. “E’ il mercato, bellezza” sussurra la vocina del liberale di sinistra che litiga costantemente con sé stesso dentro me. “E’ il mercato dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” gli fa eco il fantasma di Benjamin che viene a farmi visita tormentandomi con domande su Koons, Damien Hirst o su Marina Abramović a cui non so dare risposta. Un tempo le donne e gli uomini di spettacolo si chiamavano cantanti, ballerini o attori. Adesso si fanno chiamare artisti. Questo aumenta la mia confusione e la mia ammirazione per la dismisura dei loro ego. Resta il problema di...

Il guanciale smacchiato

By on Ago 28, 2022 in Comunicazione

I soliti quattro sfaccendati che insistono a leggere i miei biscottini digitali mi chiedono cosa ne penso della campagna social del PD. Troppo comodo scrivere raccontini su questo o quel libretto – e chissà se li hai letti davvero – sostengono; in qualità di PPA (Piccolo Pubblicitario Anziano) devi darci la tua opinione. Detesto scrivere sul nulla. In particolare di quella cosa che va sotto il nome di politica. Nel migliore dei casi non ha utilità alcuna; nel peggiore è il modo ideale per farsi riempire la bacheca di puttannate a cui poi tocca dare (faticosa) risposta. Altri poi hanno già commentato in modo esauriente le scelte comunicative di Enrico Letta, sicché il rischio di passare per plagiaro è assai concreto. In estrema sintesi, segnalo qui di seguito le incongruenze, gli errori e i veri e propri crimini che i più avveduti e competenti hanno già segnalato: ammesso e non concesso...

Mutandine di chiffon

By on Ago 25, 2022 in Contemporaneità

Come i luoghi da cui ti sei sempre tenuto alla larga – tipo Gabicce Mare piuttosto che Busto Arsizio – ci sono libri che mai avresti pensato di acquistare, di leggere e soprattutto apprezzare. Gli esperti di marketing, beati loro, lo chiamerebbero il funnel del lettore. Poi accade che un amico di faccialibro, uno di quelli che apprezzi particolarmente per sagace spregiudicatezza, pubblichi sulla sua bacheca il capitolo di un libro dedicato ad una figura, per altro assai controversa, che in qualche modo ti interessa. Ho così avuto modo di gustare il ritratto di Piero Citati apparecchiato con perfida dolcezza da Carlo Fruttero in “Mutandine di chiffon” (Oscar Mondadori). Svegliare Bezos nel cuore della notte e il giorno dopo rigirare il libretto tra le mani è stato tutt’uno. “Mutandine di chiffon” fa parte di quelle iniziative un tempo largamente promosse dagli editori. Consiste...