Il poeta non fa che scoprirla

By on Feb 10, 2023 in Letteratura

Lo so, dovrei parlare di Sanremo il luogo dove più si concentra l’essenza della comunicazione contemporanea. Purtroppo (per fortuna) non guardo Sanremo, mi limito a becchettare i pettegolezzi il giorno dopo. Chiedo quindi scusa, ma anche questo è l’ennesimo post sulla scrittura. Non sarà l’ultimo: scrivere è il mio mestiere. Per scrivere dignitosamente – anche la piccolissima scrittura per la pubblicità come quella che produco io – è indispensabile leggere pagine di qualità. Non si trae insegnamento se non da chi scrive immensamente meglio di te. Dimenticavo: “leggere cose di qualità” è equivalente al buon cibo, alle buone visioni, ai buoni ascolti. Leggere è come portare alla bocca cose buone e nutrienti. Un’esperienza sensoriale ad alta valenza erotica. Fine della premessa. Dopo “Perché scrivo” di J. Didion ho incontrato “L’arte del romanzo” di Milan Kundera. E’ davvero...

Miliardi di mosche non possono sbagliare

By on Feb 2, 2023 in Letteratura

A proposito di lèggere, cosa leggono gli italiani? Con il consueto ritardo sfoglio prima “Robinson”, supplemento di Repubblica, e poi “La lettura” del Corriere. Entrambi hanno la pessima abitudine di pubblicare l’elenco dei dieci titoli più venduti. Un calco delle fortunate hit parade radiofoniche di musica leggera. I libri però non sono canzonette. Anche se poi uno legge la classifica e suo malgrado conclude che spesso i libri sono infinitamente peggio delle canzonette. La settimana scorsa al primo posto stava il fratello problematico del futuro re d’Inghilterra. Al quarto il libro di Georg, la perpetua del pastore tedesco. Alcuni recensori li definiscono “memoir”; altri più sbrigativamente li inseriscono nella categoria del pettegolezzo. Naturalmente non ho letto né l’uno né l’altro. I Feltrinelli della Feltrinelli che (mio malgrado) ho eletto a pusher, mi assicurano che in due...

I tre pilastri

By on Gen 26, 2023 in Contemporaneità

L’altro giorno passeggiavo nel parco insieme a X, l’umano che si accompagna a Roger, il Jack Russell compagno di giochi della mia cana. Molto più giovane di me, ci rendono affini la concezione della felicità canina, l’amore per il cibo e poco altro. Da saggi canari, abbiamo sempre evitato di impelagarci in riflessioni politiche, fatto salvo l’ovvio buon gusto – e, aggiungo, pure il comune senso del pudore – che distingue le normali persone civili dai facinorosi e dai violenti. E’ stata quindi una sorpresa sentirgli chiedere cosa ne pensassi del Giorno della Memoria. Forse perché considero X “pre-politico”, come molti della sua generazione, infastidito dal bla-bla ideologico dei padri; o forse perché stupito dal constatare come temi che diamo per scontati invece non lo siano affatto. Mi è capitato, e per fortuna non di rado, osservare persone chine a leggere le “pietre...

Due o tre cose che so di lui

By on Gen 20, 2023 in Contemporaneità

Viviamo in uno strano paese. Arrestano dopo trent’anni il feroce mafioso e millantamila piccoli allievi del pur grande Saviano sospettano accordi con lo Stato; gli stessi poi commentano senza fare un plissè né una (facile) verifica la simpatica storia della bidella su rotaia. Crediamo a tutto perché ormai non ci stupiamo più di nulla e non crediamo più a niente perchè siamo talmente annoiati da aver bisogno di rifugiarci in mondi paralleli? A fine anno una delle millantamila newsletter a cui sono abbonato per curiosità, bulimia, speranza di imparare da altri ciò che non so insegnarmi da me, mi racconta il declino di Meta, il nuovo nome del buon vecchio Facebook. Un declino annunciato l’anno scorso, tre anni fa, se non addirittura dieci. Non essendo un amante dei declini – sono ancora rattristato dalla caduta dell’Impero Romano e più in generale del mondo antico – evito di entrare nel...

Perché scrivo

By on Gen 12, 2023 in Letteratura

“Perché scrivo” è il titolo di un articolo di Joan Didion. Dà il nome a una raccolta di saggi scritti dal tra il 1968 e il 2000 che il Saggiatore pubblica al non modico prezzo di euro 17. La Didion lo ha ripreso da George Orwell, tuttavia le motivazioni dei due autori non potrebbero essere più diverse. “La particolarità dell’essere uno scrittore” afferma la Didion “è che qualsiasi iniziativa implica l’umiliazione mortale di vedere le proprie parole stampate”. Il contrario di quanto sosteneva lo scrittore britannico: “Ciò che soprattutto ho cercato di fare negli ultimi dieci anni è stato trasformare la scrittura politica in arte. Il mio punto di partenza è sempre un senso di partigianeria, un senso d’ingiustizia. Quando mi accingo a scrivere un libro io non mi dico «Voglio produrre un’opera d’arte». Lo scrivo perché c’è qualche bugia che voglio smascherare,...