E poi prende un caffè

By on Giu 26, 2023 in Contemporaneità

Travolto dagli esiti – per altro assai facilmente prevedibili – della morte dell’Arcitaliano, in queste settimane mi sono sforzato di leggere anziché scrivere, impedendomi anche di commentare gli scritti altrui. Ma come sappiamo bene, come una ciliegia tira l’altra così un post (particolarmente quelli intelligenti) genera l’insostenibile prurito dell’indice destro, il più andicappato della val Padana nell’arte del pigiare la qwerty. Terminate le geremiadi in morte di Silvio, il solo vero Arcitaliano dal dopoguerra ad oggi (il povero Malaparte neanche gli spiccia l’ingresso di casa) taciute le ingiurie di coloro che, perduto il nemico ideale (“ladro, mafioso, corrotto, corruttore”) non sanno più a che avversario votarsi, speravo fosse possibile tornare ad occuparsi di comunicazione spicciola, di quella cosa che va sotto il nome di pubblicità ed è (da tempo) la (sola)...

Gli italiani preferiscono lo Spritz

By on Giu 8, 2023 in Contemporaneità

Pur ammirandolo, l’ho sempre detestato cordialmente. Il “modello Feltrinelli”, l’idea attribuita a Inge che nel 2001 trasformò delle ottime librerie in modesti punti vendita multiprodotto. E poiché al peggio non c’è mai limite oltre alla presenza nei centri commerciali nel 2012 nasce RED Bistrot Libreria, il format che “unisce l’amore per la cultura con la passione per il cibo e il piacere dello stare insieme” come recita il sito aziendale. Tentativo quest’ultimo di ovviare alla scomparsa del mercato multiprodotto: la schöpferische Zerstörung (altrimenti nota come burrasca di Schumpeter) non lascia scampo a chi irrobustiva il bilancio vendendo anche musica e home video. Blockbuster è un esempio di scuola: dopo aver aperto 9000 negozi in tutto il mondo, morì ammazzata dall’avvento di Netflix & Co. I quattro (divenuti nel frattempo otto) sciagurati che nonostante tutto continuano a...

Gente che respira la tua stessa aria

By on Giu 5, 2023 in Comunicazione

La prima cattiva notizia è che milioni di italiani sono dell’idea che la Terra sia piatta, che l’uomo non abbia mai messo piede sulla Luna, che l’Olocausto non sia mai avvenuto (cfr. sondaggio condotto da Swg). La seconda cattiva notizia è che rispetto all’analoga indagine firmata dal Censis nel 2021 (55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese) i dati peggiorano sensibilmente. Gente che respira la vostra stessa aria – quasi un terzo dei connazionali – giudica “plausibile” “che i vaccini altro non siano se non un sistema per controllare le masse grazie alla tecnologia 5G”. Secondo i ricercatori che hanno condotto l’indagine “l’aspetto che colpisce sono alcune costanti fra chi sposa questo tipo di teorie: l’età anagrafica, che è spesso fra i 35 e i 44 anni, la provenienza dal Sud e la presenza di credenti praticanti”. Quali sono le cause di quella che è (giustamente) considerata una...

Il sostantivo che divenne aggettivo

By on Mag 28, 2023 in Filosofia

Poche cose al mondo sono più noiose di scienza della politica. E poiché i guai non vengono mai da soli, alla noia si somma l’irritazione per l’astrusa irrilevanza di enunciati, teorizzazioni, formule e ipotesi progettuali. Queste ultime, come sa bene Platone il primo e più grande politologo della storia, rischiose al punto da mettere a repentaglio la vita stessa del propugnatore. Un mestiere pericoloso In passato il politologo stava al Principe come oggi l’allenatore al patron della squadra di calcio. Sacrificabile (e spesso sacrificato) in nome di quella ragion di Stato che era il nome in cui di volta in volta il signore dava ai propri comodi interessi. Oggi i tempi sono cambiati e al politologo capita pure di spegnere 100 candeline, come accade in questi giorni a Sua Maestà Henry Kissinger, Signore della Realpolitik. Lontanissimi per sua e nostra fortuna i tempi del povero...

C’era un ragazzo che come me

By on Mag 14, 2023 in Contemporaneità

Nel frattempo, mentre si grida allo scandalo per l’esclusione del professor Rovelli alla Fiera del libro di Francoforte, la Rai melonizzata si libera di Fazio Fabio. Un fatto che coinvolge alcune migliaia di addetti ai lavori il primo; qualche milione di spettatori paganti il secondo. Giustamente, si dirà che è una questione di principio: che diamine, la libertà mica si pesa come le patate, come direbbe il professor Barbero. Per me che sono un povero piccolo pubblicitario anziano è sempre motivo di riflessione leggere le argomentazioni di chi, con assordante puntualità, l’altrieri in pandemia denunciava la clausura forzata, ieri l’illiberalità del green-pass, e oggi il crimine commesso ai danni di di chi come Rovelli contesta la liceità del sostegno occidentale all’Ucraina. Interviene, come d’uopo di questi tempi, anche l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) la quale...