Uomini verticali

By on Ott 11, 2023 in Contemporaneità

Appartengo ontologicamente al campo della sinistra. Purtroppo non ci posso fare niente: sin dall’asilo sto dalla parte del più debole. Appartenere al campo della sinistra ha assunto nel tempo una quantità di significati. Qualcuno si è perso. Qualche altro ha subito torsioni che l’hanno deformato al punto da renderlo irriconoscibile (“il politicamente corretto” ridotto a parodia totalitaria dalla cancel culture). Molti altri significati non hanno più nulla a che fare con l’idea originaria di “promozione dell’interesse generale”. I fondamentali sono quelli indicati da Norberto Bobbio: “I due valori della libertà e dell’eguaglianza si richiamano l’uno con l’altro nel pensiero politico e nella storia. Sono radicati entrambi nella considerazione dell’uomo come “persona”. Appartengono entrambi alla determinazione del concetto di persona umana, come essere che si distingue o pretende di...

“Liberi, liberi siamo noi”

By on Ott 4, 2023 in Filosofia

Due notizie interessanti sull’ultimo numero de “Il Venerdì di Repubblica”. La prima: Alfonso Berardinelli inizia a collaborare con il settimanale. Purtroppo la sua rubrica avrà cadenza mensile. Berardinelli è l’ultimo critico della cultura attualmente in servizio. La sua arte insegna, oltre a distinguere il guano dalla cioccolata, anche a comprendere ciò che si legge, si guarda, si ascolta. L’altra (notizia interessante) è l’intervista a Slavoj Žižek, il più famoso filosofo “lacanian-marxista” di tutti i tempi. L’ho letta gioiosamente perché mi risparmia l’oneroso acquisto e l’ancor più l’onerosa lettura dell’ultimo libro di Žižek: “Libertà. Una malattia incurabile”, 416 pagine 24, 90 euro, Ponte alle Grazie. Oltre a domandarmi perché 24 euro e 90 centesimi e non 25, (gli Editori son gente davvero strana) non ho ancora ben compreso le ragioni dell’ossimoro espresso dal filosofo...

Il mondo di ieri

By on Set 30, 2023 in Contemporaneità

Sere fa pasticciando con il telecomando sono inciampato in uno speciale dedicato a Gianni Morandi. Prima di passare ad altro l’ho ascoltato raccontare che con i primi guadagni aveva comprato un frigorifero per la famiglia. Non la spider, un frigo. Mentre mi domandavo se avesse regalato alla sua mamma anche una lavatrice (se in casa mancava il frigo, forse non avevano neppure la lavatrice) ho cambiato canale. Avevo 10 anni scarsi quando Gianni Morandi apparve per la prima volta in televisione. Allora non guardavo la televisione. In ogni caso ero troppo piccolo per apprezzare canzoni tipo “Andavo a cento all’ora” o “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. (Immaginate se i Naziskin come li chiamava per sbaglio l’Orietta Berti cantassero strofe così). Ripensavo al frigo dei Morandi anche quando in auto sulle imperdibili onde di “Radio Bergamo anni ’70” ho ascoltato quel capolavoro...

La pèsca della classe media riflessiva

By on Set 27, 2023 in Contemporaneità

Mi ero ripromesso di non parlare di pèsca, con la “e” aperta come raccomanda la Treccani. Di non sprecare tempo con le cazzate. Con tutti i libri che devo ancora leggere e che sicuramente mi faranno diventare molto più intelligente, per non parlare del lavoro che si accumula sulla scrivania. Poi l’ennesimo commento postato da un membro di quella che un tempo veniva chiamata “classe media riflessiva” ha fatto saltare i (sottilissimi) argini che trattengono la mia reattività alle imbecillità dell’a-sinistra. Ora che poi la signora Meloni lo promuove sui social (“molto bello e toccante”) m’immagino le carrettate di commenti sulla supposta anti-divorzietà reazionaria dello spot. Non entro nel merito del video in sé. Discutere con gli imbecilli serve solo a sprecare tempo. Non entro nel merito per la semplice ragione che non conosco le opportunità / minacce del brand Esselunga; non...

Informazione di servizio

By on Set 21, 2023 in Comunicazione

Un tempo, se dovevi curarti un osso andavi all’Ospedale X. Se invece il guaio era la pancia, sceglievi senza indugio la Clinica Y. Oggi non più. La scelta avviene a livello di singolo medico: Tizio è il genio della cornea, Caio è il re della cistifellea. Conta la persona non l’istituzione. La stessa cosa è accaduta ai giornali. Quello che era il “tuo giornale” è diventato, nel migliore dei casi, un ricettacolo di clickbait e di refusi. Che fare? Semplice, seguire le persone. Esattamente ciò che facciamo con un libro di divulgazione scientifica e con il nostro fornitore di frutta e verdura di fiducia: seguiamo la persona. L’informazione di servizio tema di questa madeleine riguarda una persona con cui non ho mai scambiato neppure una parola al telefono. Ma che leggo e seguo con assiduità da tempo. Un uomo che stimo per il senso di profonda onestà intellettuale che mi trasmette. Nei...