Finalmente

By on Dic 11, 2023 in Contemporaneità

Non ho visto “C’è ancora un domani”. Mi rallegra parecchio l’idea che Cortellesi abbia conquistato quel doppio ruolo di interprete e regista tradizionale appannaggio maschile; e in misura ancora maggiore il successo che il suo lavoro sta ottenendo. Le sono grato infine per aver affrontato un tema di grande nobiltà morale prim’ancora che politica: la dignità delle persone. Tuttavia è un film che non vedrò. Spero sia un problema comune a quelli della mia età. Nel qual caso mi sentirei un po’ meno stupido. E’ da un pezzo che non riesco più ad essere spettatore passivo della violenza, in particolare quella di genere. Per dirla tutta, ho interrotto a metà la “Lista di Schindler” e non vedrò mai neppure “Il pianista” di Polański. Lascio ad altri le testimonianze delle donne israeliane torturate da Hamas: mi limito a fidarmi di fonti affidabili. Sento già l’obiezione. Ad essa rispondo che...

Una questione di idee

By on Dic 8, 2023 in Filosofia, Letteratura

Letture consolatorie? Solo i bambini ne hanno diritto. Anche di abusare della pazienza degli adulti soccorrevoli di leggere e rileggere la loro storia preferita. Sempre la stessa, guai a introdurre variazioni. Storie la cui profondità si cela dietro a trame cristallizzate nei secoli e puntualmente risolte nella formula salvifica e rassicurante e vissero felici e contenti. Chi piccino non è più ha imparato a proprie spese che l’arte – e principalmente la letteratura – è l’espressione critica della modernità. Escluso Harry Potter, non c’è salvezza né consolazione in nessuna delle manifestazioni artistiche degne di nota. Niente e nessuno vivrà felice e contento. L’Ottocento è ben rappresentato dalla povera signora Bovary. Bovarista a sua insaputa, sceglie il veleno per uscire di scena; mentre la Karenina – evidentemente già proiettata nell’età della tecnica – si getta sotto...

E’ scoppiata la Sinnermania

By on Nov 19, 2023 in Contemporaneità

Saranno state le due e venti. Prevenire è sempre stato meglio che reprimere. Particolarmente se in casa impazza una terrier che adora sbragare le scoasse. Scchè prevengo e scendo in cortile. Mentre son lì a suddividere la carta dal cartone, la plastica dall’umido e il vetro da me stesso, sopraggiunge il Mirko; vice cuoco del ristorante sotto casa, maglietta bianca e grembiulone estate e inverno, stazzato come un canotto zodiac nonostante non abbia ancora trent’anni, mi guarda e se ne esce con un come mai non sei a guardare Sinner? Strano. Sino a ieri a Mirko interessavano solo le vittorie dell’Inter e le sconfitte del Napoli. Ma d’un tratto anche Vittoria ha iniziato a cuorare l’altoatesino. Vittoria è una signora très chic che, almeno sino ad oggi, si limitava ad omaggiare il teatro d’avanguardia e la stagione d’opera del Regio di Torino; a lei di sport e di tennis in particolare non...

Non l’hanno scordato

By on Nov 6, 2023 in Filosofia

In editoria nulla si crea e nulla si distrugge, purtroppo. Morta e sepolta Liala, a dare man forte all’immarcescibile Sveva Casati Modigliani ci pensano “le brillanti nuove voci del panorama rosa italiano” (così le definisce Mondadori Store) tra le quali spiccano Felicia Kingsley e Erin Doom, al secolo Matilde. Evitate di fare gli spiritosi (sento già i commenti): “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom “è il libro più venduto in Italia nel 2022. Un caso editoriale da 450mila copie” dichiara il Libraio.it. Non si ricordano tirature di questa entità dai tempi dell’Umberto e della Susanna (“Il nome della rosa” e “Va’ dove ti porta il cuore”). Secondo alcuni spregiudicati critici del costume, il romanzo rosa (detto anche chick lit, letteratura per pollastrelle) sarebbe prodromico a letture più avvedute; onde per cui dopo aver sbocconcellato un congruo numero di Harmony, le nostre sarebbero...

Il gatto di Schrödinger non sta molto bene. La letteratura anche

By on Ott 18, 2023 in Letteratura

Ho incontrato Benjamin Labatut nel più affettuoso dei modi. Me l’hanno portato in dono amici di lunghissimo corso. “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” aveva entusiasmato il loro nipote, ragazzo di talentuosa intelligenza. Si legge in un paio d’ore e sin dalle prime pagine si comprende come Labatut sia un perfetto “autore Adelphi” di quelli che mandavano in sollucchero Roberto Calasso. In Labatut c’è il gusto di Calasso per l’irrazionalismo anti-modernista, la passione per il misterico, e gli immancabili riferimenti alla filosofia orientale. Un libretto di neppure duecento pagine dove il vero si mischia al verosimile, e il verosimile al completamente inventato. Come lo stesso autore dichiara nella postfazione. Il tema di “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” sono gli sviluppi della scienza novecentesca narrati attraverso le vicende dei suoi massimi interpreti. Ma quale...