Il personale è politico

By on Gen 4, 2024 in Contemporaneità

Lunedì primo gennaio Rai 3 ha trasmesso il docufilm “Io, noi e Gaber”. Mai amato Gaber. Sapevo però che il film era una cosa ben fatta e con quegli anni – i malefici Settanta – non ho ancora finito di fare i conti. C’è anche un’altra ragione che mi ha indotto a guardarlo, anche questa strettamente personale: “L’eroe che pensa”. In poche pagine, Alfonso Berardinelli riflette su situazioni problematiche quando “intelligenza e potere entrano in contrasto, rivelando la loro reciproca, radicale estraneità”. Non sono tanto le pur densissime pagine su Amleto e sul principe Bolkonskij ad avermi colpito, quanto la riflessione sul rapporto intercorso tra gli intellettuali italiani e il marxismo; in buona sostanza, la loro (la nostra) adesione ad un’idea di comunismo compiuta senza aver fatto i conti con il socialismo realizzato. “Io, noi e Gaber” è utile per chiunque abbia tempo e voglia di...

Sillabario all’incontrario

By on Gen 2, 2024 in Contemporaneità

Le parole come la musica vengono logorate dall’ascolto. Usate a sproposito perdono di significato. Ciò che resta è solo suono, fastidioso. Leggerezza “Leggerezza!” a cui puntualmente fa seguito “nel senso di Calvino”. Da qualche anno (dieci o venti?) sono legione coloro i quali abusano della parola divenuta il sostantivo per eccellenza del lessico calviniano. Nelle “Lezioni americane” (straordinario successo editoriale degli anni Ottanta) “Leggerezza” indicava uno dei valori che Calvino considerava alla base della letteratura per il nuovo millennio. Non altro. Oggi questa sfortunata parola condivide il destino della panna in cucina: l’uso improprio avvilisce i commensali e spegne la conversazione. Iconico I pubblicitari, categoria alla quale per mia disgrazia appartengo, hanno bisogno come e più dei poeti di parole nuove. (“…i poeti laureati / si muovono soltanto fra le piante / dai...

Per amore di Maria

By on Dic 29, 2023 in Letteratura

La proprietà transitiva non esiste in letteratura. Nonostante l’indubbio talento, Leonard Woolf non vale la moglie Virginia, così come Alice Toklas non regge il confronto con Gertrude Stein, compagna di vita; per non parlare di Martha Gellhorn, giornalista tra le più importanti corrispondenti di guerra del ventesimo secolo, che oggi ricordiamo solo per esser stata la terza moglie di Hemingway. Pur avvertito di questa regola aurea sono caduto in trappola. L’amore che nutro per Maria Wislawa Szymborska mi ha indotto ad acquistare un libro di racconti del suo amato (amatissimo) Kornel Filipowicz. Filipowicz, per un quarto di secolo compagno di Wisława Szymborska, è il protagonista nascosto di molte sue poesie a partire dalla celebre Il gatto in un appartamento vuoto. Tracce lievi e discrete della loro relazione si trovano in due biografie che il vero szymborskaiano non può fare a meno di...

Pesca noce

By on Dic 21, 2023 in Comunicazione

Ecco, mi sono sbagliato. Ero convinto che il secondo video Esselunga avrebbe suscitato il vespaio del primo, invece nisba. Pochi e misurati i commenti. Forse perché il Presidente del Consiglio signora Meloni non è intervenuta, almeno finora; o forse perché nel mio piccolissimo bacinetto social quelli che amano prendere parte al dibattito (come si diceva una volta) erano allegramente intenti a lapidare la Chiara Ferragni a colpi di pandorini di merda. Correre al soccorso del vincitore e sparare liquame sul potente in (momentanea) difficoltà, pare siano gli sport preferiti dagli italiani. Non oso pensare a cosa potrebbe accadere all’olimpico Sinner il giorno in cui sciaguratamente mettesse il divin piedino su un frutto fecale. Ma noi siamo il paese dove, insieme ai limoni, fiorisce la più simpatica forma di opportunismo, parente diretta dello storico motto “Franza o Spagna purchè se...

A lezione da Madeleine

By on Dic 18, 2023 in Comunicazione

Madeleine è un’insegnante esigente. Non si accontenta. Pretende ogni giorno, tutti i giorni, un altissimo grado di attenzione. Inizialmente le sue lezioni avevano carattere rapsodico, poi la frammentarietà ha lasciato posto a modelli didattici ricorrenti e di conseguenza facilmente prevedibili. La lezione di Madeleine è di stampo socratico: costringe a ricordare ciò che abbiamo scordato di sapere. La pazienza, innanzitutto; la costanza e la coerenza. Tutti i cani degni di questo nome hanno uno spiccato senso della tradizione e dell’equità. Madeleine in particolare. Se glielo hai mostrato una volta, se le hai insegnato che quella è la strada, Madeleine si aspetta che tu sia coerente e costante. I cani – nessuno escluso – detestano l’incertezza almeno quanto l’assenza di stimoli e la monotonia. Tuttavia la lezione più preziosa di Madeleine è un’altra. Ne ho avuto contezza...