“Dove vai se la banana non ce l’hai?”

By on Nov 23, 2024 in Arte

Se risvegliato da opportuno sfregamento il Genio della Lampada mi chiedesse di quale onnipotenza vorrei sfacciatamente approfittare, penso che tra l’essere il Direttore Generale del Mondo o l’Uomo più Ricco del Pianeta sceglierei di diventare Ministro dei Saperi, a condizione di non avere limiti, né obblighi o controlli. Il Primo Atto della mia potestà: quadruplicare lo stipendio degli insegnanti elementari e triplicare quello di tutti gli altri affinché il mestiere possa riconquistare una quota dell’antica considerazione e rispetto. Il Secondo Atto riguarda i criteri di assunzione, mantenimento in ruolo e percorsi di carriera. La più importante competenza, quella decisiva, è l’Eros. Senza carica erotica, la dote che rende eccitanti anche le lezioni di analisi logica e di trigonometria, non c’è paideia ma banale trasmissione di qualche tecnica destinata ad essere scordata nello spazio...

Leggere

By on Nov 20, 2024 in Letteratura

Sono un lettore dilettante. Leggo per godere. Mai comprato un libro perché vincitore di un premio, sempre prediletto il catalogo alle “novità”. Mai comprato un libro promosso dalla recensione di un altro scrittore. Sempre seguito l’estro, il caso, la nota a margine di un amico, la menzione di un perfetto sconosciuto nei confronti del quale ravviso un’ipotesi di affinità. Non tutti i libri sono calze di lana o camicie di lino che si acquistano in base alla stagionalità. I migliori, i più sorprendenti, sono quelli che scegliamo pensando possa nascere una relazione. Non importa se non li leggiamo subito. I libri sono come il vino, vanno fatti maturare. Solo il tempo ci dirà se valgono il nostro tempo, risorsa non rinnovabile. Ci sono libri che hanno atteso venti o trent’anni fiduciosi che prima o poi li avremo ascoltarli. Ci sono libri che abbiamo aperto e rinchiuso una, due, dieci volte....

Quattro matrimoni e un funerale

By on Nov 13, 2024 in Contemporaneità

Reduci da una camminata sui monti, troppo stanchi per aprire un libro, ci siamo arresi a “Quattro matrimoni e un funerale” il meno peggio offerto dal televisore tecno-povero (variante: tecno-qualunquista) di cui disponiamo. Guardare per l’ennesima volta un film non è una cosa saggia; se rileggi Pinocchio o la Metamorfosi scopri quanto sei cambiato; se rivedi un film (cartoni animati esclusi) la prima cosa che ti viene in mente è l’insopportabile lentezza dell’essere. Eppure (nonostante l’insopportabile lentezza dell’essere) è stato utile. Innanzitutto abbiamo potuto verificare per l’ennesima volta che i protagonisti di “Quattro matrimoni e un funerale” – uomini e donne tra i 30 e 35 anni – soffrono di “patè d’animo” tragicamente simili ai nostri quando eravamo suppergiù quindicenni e già a sedici eravamo più sgamati. Uno dei personaggi muore d’infarto (serve per la scena...

“E’ stata tua la colpa, e ora che vuoi?”

By on Nov 9, 2024 in Contemporaneità

L’ho sempre amata. Anche quando gridavo yankee go home. Continuo ad amarla come si ama una donna affascinante la cui diversità ontologica rende impossibile una normale relazione quotidiana (“non sono cattiva è che mi disegnano così”). L’America è la cosa più diversa che ci sia. Diversità resa straniante dal fatto che noi europei istintivamente pensiamo che l’America e gli americani siano se non come noi, nostri simili, parte di noi. (A questo proposito, illuminante “Una certa idea d’Europa” di George Steiner) Dell’America so poco o nulla. Ho letto qualche libro, visto i film che hanno visto tutti, amato il pop che l’ha famosa nel mondo. Riguardo alle elezioni del 5 novembre, pur presagendo la vittoria di Trump non avrei mai pensato che potesse essere così larga e profonda. Il “pensiero autoritario” (chiamiamolo così) ha dunque conquistato ogni gruppo sociale, etnia, classe...

Occidenti e Modernità

By on Nov 7, 2024 in Contemporaneità

“Occidenti e modernità” (Andrea Graziosi, il Mulino) impone di scendere a duello con 211 faticose pagine. È certo un caso che l’abbia terminato nel giorno della vittoria di Trump; non credo invece lo siano le ragioni che hanno portato alla sua elezione: per molti aspetti le ritroveremo nel lavoro di Graziosi. Graziosi usa il plurale e avverte che gli “Occidenti” non sono più gli stessi da quando il Covid e l’invasione dell’Ucraina hanno spazzato via che le categorie mentali e politiche con cui sinora abbiamo letto la realtà. Gli “Occidenti” sono stati più d’uno, avverte l’autore; il nostro nuovo Occidente è iniziato nel ’45, legato alla versione del Moderno nata negli Stati Uniti. (Nota: Graziosi è uno storico di grandissimo valore. A lui dobbiamo studi sull’Unione Sovietica diventati riferimento obbligato: ha potuto consultare gli archivi di Mosca nel breve lasso di tempo in cui sono...