La prima donna si chiama Julien Alfred, oro nei 100 metri alle Olimpiadi di Parigi. La foto la ritrae nel suo bronzeo splendore di vincitrice orgogliosa e soddisfatta. Julien Alfred gareggia per Santa Lucia, isoletta caraibica che pare un franchising delle note mozzarelle industriali di mediocre qualità. Wiki m’informa che a Santa Lucia (o Saint Lucia se preferite) prosperano 180mila abitanti, più o meno come Modena.
La seconda si chiama Kimia Yousofi. Ha corso ed è arrivata ultima, anzi ultimissima. Le foto la ritraggono con il volto dolente delle Marie che assistettero alla morte di Gesù; ma Kimia, contrariamente a Maria Vergine, Maria di Cleofa e Maria Maddalena che pur disperate contavano sulla resurrezione del Cristo, non ha grandi speranze. Così non le resta che affidare a un messaggio scritto sul pettorale il grido di dolore delle donne afgane abbandonate alla mercè dei talebani. “Istruzione, sport, i nostri diritti” implora Kimia. Chissà se il mondo occidentale, come sempre terrorizzato all’idea di non essere sufficientemente inclusivo con i costumi islamici, saprà dedicarle altri cinque minuti, magari settimana prossima.