Informazione di servizio

By on Set 21, 2023 in Comunicazione

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Un tempo, se dovevi curarti un osso andavi all’Ospedale X. Se invece il guaio era la pancia, sceglievi senza indugio la Clinica Y. Oggi non più. La scelta avviene a livello di singolo medico: Tizio è il genio della cornea, Caio è il re della cistifellea. Conta la persona non l’istituzione. La stessa cosa è accaduta ai giornali. Quello che era il “tuo giornale” è diventato, nel migliore dei casi, un ricettacolo di clickbait e di refusi. Che fare? Semplice, seguire le persone. Esattamente ciò che facciamo con un libro di divulgazione scientifica e con il nostro fornitore di frutta e verdura di fiducia: seguiamo la persona.

L’informazione di servizio tema di questa madeleine riguarda una persona con cui non ho mai scambiato neppure una parola al telefono. Ma che leggo e seguo con assiduità da tempo. Un uomo che stimo per il senso di profonda onestà intellettuale che mi trasmette. Nei confronti del quale nutro sentimenti di affetto per ciò che scrive e per come scrive.

Il suo mestiere è tra i più delicati e difficili: è quello che nel gergo giornalistico chiamano opinionista. Offre ai lettori la merce più delicata che esista: il punto di vista. E’ la persona che riflette sulla notizia (sul gruppo di notizie, sui fatti e sugli eventi: quelli di ieri come quelli di dieci o cento anni fa) e ti propone un punto di vista (il suo ovviamente). Il bello è che spesso e volentieri non solo non coincide (del tutto o parzialmente) con il tuo, ma ha anche il potere di fartelo cambiare (il tuo punto di vista). Impercettibilmente oppure tanto, a seconda dei casi. L’opinionista, quello bravo, è una persona che ti aiuta a pensare.

La notizia (l’informazione di servizio) è che Wlodek Goldkorn (uno dei miei pusher editoriali preferiti) è approdato all’HuffPost. E’ una bellissima notizia: Goldkorn, oltre a scrivere cose intelligenti, di norma sceglie pure argomenti intelligenti. Abbiamo bisogno di buoni giornali come e persino più dei buoni ospedali. Senza giornali fatti in grazia di dio, possiamo dire addio alla salute della civiltà che abbiamo faticosissimamente costruito.