Ieri mi ha scritto Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia. Non credo sia stato proprio lui (italiano ineccepibile, struttura ipotattica che neanche alla Holden intesa come scuola per imparare a fare “quelli che scrivono”) ma mi ha fatto piacere lo stesso. “Tu sei tra quei pochi e straordinari utenti che hanno donato e per questo voglio ringraziarti di cuore” ha detto Jimmy. Insomma, mi ha praticamente inserito nella lista degli happy few. Presuntuoso come sono, ho udito risuonare l’eco delle parole che il grande Winston Churchill pronunciò in uno dei suoi più famosi discorsi alla nazione: “Never in the field of human conflict was so much owed by so many to so few”.
Il succo della lettera di Jimmy è che ogni anno circa il 2% di utenti di Wikipedia sceglie di sostenere il loro lavoro. Solo il due per cento. Una miseria, considerando la marea oceanica di copia-incolla scroccati da Wiki. (Non facciamo confusione: questo non lo dice Jimmy, lo dico io; lui prosegue con garbo e gentilezza, argomentando come da manuale. Segno che a Wki hanno a disposizione copywriter con i controfiocchi).
Prima di pigiare il tasto “rinnova la tua donazione singola”, cosa che faccio davvero con piacere, un’ultima considerazione. Che si tratti di scienza, arte, costume, socialità, politica e gastronomia, prego chiunque di astenersi dalle menate in stile Bertolt Brecht. Certo che Cesare aveva con sé almeno un cuoco quando sconfisse i Galli e altrettanto certo che il giovane Alessandro non era solo quando conquistò l’India. Ma la storia (anche quella spicciola che viviamo noi uomini piccini) ci ricorda che sono sempre e solo le persone a fare la differenza.