Strano paese il nostro. Se chiedessimo al primo che incontriamo per strada quale sia oggi la parola più importante, con buona probabilità ci risponderebbe “sicurezza”, ovvero “la condizione che rende e fa sentire di essere esente da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere meno gravi danni, rischi, difficoltà, evenienze spiacevoli”. Pare sia merce più richiesta dagli italiani; e non importa se le statistiche, tutte, indicano il crimine in calo.
Strano paese il nostro. Abbiamo cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari che consentiva l’accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all’assistenza sociale e all’edilizia residenziale; introdotto l’uso della pistola elettrica e “ridisegnato” in senso restrittivo il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Saremo più sicuri, dicono. Nel frattempo crollano i ponti, esplodono le cisterne, l’eroina gira come nei ruggenti Settanta, muoiono mamme e ragazzini in luoghi dove l’alcool è l’ingrediente indispensabile per catalizzare il divertimento. Ma saremo più sicuri, continuano a dire.
“Tutto ciò che è fatto per amore è sempre di là del bene e del male” scrive quel grande copy-writer di Baci Perugina che fu (tra le altre cose) Friedrich Nietzsche. Slogan falsità che ben si adatta al nostro tempo, parecchio di là del bene e del male, e pure dal semplice buon senso.