Pare che quest’anno il 94% degli studenti sia stato ammesso agli esami. Pare anche che la probabilità di passarlo sia altissima. Praticamente non si boccia nessuno. Leggo anche di transumanze truffaldine verso istituti dove la promozione sarebbe ancora più facile, praticamente garantita. Questo avverrebbe a Napoli città abituata ai miracoli.
Nella stagione degli esami tutti gli anni i giornali dedicano agli esami di maturità molto spazio: le materie, i temi, la prova di matematica allo scientifico, i brani di latino e di greco. Con i commenti, le memorie (ah signora mia, sapesse ai miei tempi!) l’immancabile canzone di Venditti e tutte le altre che sono seguite, i tremori e i timori, e le foto delle belle scolaresche a capo chino intente sulle sudate carte (oh mio dio, quanto poco tempo ci resta!).
Peccato che i giovani non leggano i giornali che neppure i loro padri leggono più. Peccato che babbi e mamme siano sempre più attenti alla promozione piuttosto che alla (effettiva) formazione del loro pargoletto. Peccato che scomparse le fabbriche, le “macchine intelligenti” faranno sparire altre decine e decine di attività, quelle che comunque i pargoli non vogliono fare. Peccato che gli altri lavori, quelli che le macchine per quanto intelligenti non possono fare, richiedano studio, competenza, passione. Ovvero, proprio le virtù che la più parte dei ggiovani pare disinteressata a praticare. Amen