L’ex-corta che mi somiglia ha ordinato 19 libri on-line. Spedizione risparmiosa, ovvero “Poste Italiane”. La consegna tarda, parecchio. Così l’ex-corta mi tormenta via whatsup chiedendomi nuove: sono uno dei fortunati che può contare su un meraviglioso servizio di portineria. Scendo per il controllo pomeridiano. C’è un libro per lei e due cataloghi per me, identici. Me li ha spediti la famosa si fa per dire “Techly”, il cui pay-off orgogliosamente recita: “il brand dell’informatica giovane”.
Ora passi per le due copie identiche. Passi anche che l’intestazione specifici “alla c.a. resp. acquisti”. Chiudo anche un occhio e pure l’altro su “brand”. Ma è sull’informatica giovane che la mano corre alla colt. Giovane? E’ il contrario di vecchio. Provatevi a scrivere “informatica vecchia”. Può essere “vecchia” l’informatica? L’auto, la casa, la giacca, mia nonna in carriola possono essere vecchie. Ma l’informatica?
E’ la prima regola del mio (sciagurato) mestiere: quando non sei più che certo dell’utilità e del senso di un aggettivo in un testo, prova a “mettere” il contrario. Com’è l’informatica, come può essere ‘sta disgraziata disciplina? Bella, brutta, utile, veloce… gggiovane?!?!
Le parole sono come le pietre: occhio a scagliarle. L’altro giorno il Renzi ha pronunciato lo slogan “Lavoro, casa, mamme” e giù, è iniziata la solita grandinata che l’accompagna da parte di punta-spilli assortiti, neo e post femministe. Forse voleva solo dire che in un paese dove i nuovi morti superano i nuovi nati e gli asili costano un rene del nonno, chi ha voglia (desiderio, bisogno, aspirazione) di fare un figliolino vada aiutato. Ma temo che se il Renzi domane dicesse “Pida e prosciutto per tutti!” insorgerebbero gli animalisti per non parlare dei produttori di farine gluten-free.
Ma il Renzi è un politico, quindi sa benissimo difendersi da solo. Siamo noi invece, gli artigianelli della parola diventati insieme alla lingua italiana strame, quelli privi di tutela, da cacciare come nell’aria “Non più andrai” delle Nozze di Figaro ad guerra ahinoi perduta in partenza.
“Gran mustacchi, stretto sacco / Schioppo in spalla, sciabla al fianco / collo dritto, muso franco / un gran casco, o un gran turbante / molto onor, poco contante!”