Bandiera bianca

By on Ott 13, 2016 in Comunicazione

Com’era facilmente prevedibile, la “campagna referendaria” dilaga occupando progressivamente tutti gli spazi, Col risultato che i fatti, ovvero la riforma in sé e per sé, appaiono sempre più sfocati e lontani e gli eserciti del Sì e del No ingrossano le loro fila di sempre più improbabili predicatori. Anche i pochi luoghi di norma riparati come “Otto e mezzo”, sono ormai stabilmente presidiati da conversatori che un tempo avremmo benevolmente collocato nella categoria bar sport. La tracimazione iniziata dalla tv prosegue in radio, conquista gli spazi digitali, Facebook in primis, e staziona stabilmente sulle prime pagine dei quotidiani: quanto appare lontana, irraggiungibile, la data del 4 dicembre…

Il direttore di Repubblica, non contento di aver giubilato Adriano Sofri e dato libero sfogo a Concita De Gregorio – la giornalista che riuscì a trasformare l’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, in un supplemento di Hello Dolly – nei giorni scorsi ha promosso la sezione del “confronto”. Una pagina da evitare con cura in cui un paladino del No si contrappone ad uno del Sì. (Una volta terminati i giuristi, chi convocherà il direttore?).

Il massimo, com’era inevitabile del resto, l’ha raggiunto il Fondatore. Il mai sufficientemente rimpianto Eugenio Scalfari ha iniziato un dialogo giornalistico- mediatico con il suo amico Gustavo Zagrebelsky. L’hanno presa un po’ alla lontana: giunti alla seconda puntata stanno ancora disquisendo su oligarchia/democrazia, ma c’è tempo.

Operazione che ai più grandicelli ricorderà i grandi scambi d’idee che Il Corriere ospitava nei tardi anni ’70, quando Enzo Siciliano polemizzava con Pasolini e interveniva Moravia. Ma anche quando Pasolini polemizzava con Moravia e interveniva Siciliano; la sola che per fortuna se ne stava zitta era la povera Morante. Finché qualcuno, più d’uno in verità, un giorno saggiamente si chiese perché mai se la menassero sulle pagine del “Corriere” visto che si vedevano a cena una sera sì e l’altra pure sulle terrazze di Roma.

Sia quel che sia, ieri sera al caldo nel mio lettuccio ho provato a leggere la risposta di Gustavo (Zagrebelsky) a Eugenio (Scalfari). Purtroppo, giunto al termine della prima parte (spalla sinistra, prima pagina) mi sono accorto che Gustavo stava ancora facendo il riassunto delle precedenti puntate e ho alzato bandiera bianca. “Però questi costituzionalisti”, mi son detto ammirato spegnendo la luce, “in fatto di preliminari non i batte nessuno”.