Nonostante l’insensata sproporzione tra l’esigua velocità dei veicoli e lo spaventoso rumore delle sirene, noi siamo tra quelli che non sparano sulla Croce Rossa. Bisogna tuttavia ammettere che la Ministra Lorenzin (orrendo neologismo che viola l’intimità della lingua italiana fin nei più profondi recessi) gli spari se li va a cercare. Non contenta di aver scupolosamente seguito la regola dorotea dello scarica barile – interpretato in questo caso dalla signora Daniela Rodorigo, la sfortunata (eufemismo) Direttora della Comunicazione da 220 mila euro l’anno – rilascia anche dichiarazioni del tipo: “basta polemiche, contano i fatti” e “c’è tanta gente che aspira al mio posto”.
La Ministra ha ragione, contano i fatti: sarebbero imbarazzanti se non fossero vergognosi. Ed è indubbiamente vero che c’è molta “gente” che aspira al suo posto, suo nel senso che ora è occupato da lei beninteso, come purtroppo normalmente accade nelle democrazie affette da patologie del ricambio. Quello che la Ministra Lorenzin finge di non ricordare è la sua condizione di miracolata, proiettata da un partitino di insignificante volume alla guida di uno dei più importanti ministeri del Paese nonostante l’incapacità fattasi ora tristemente palese.
Un ministero detto “della Salute” che per molti italiani è purtroppo il Ministero della Sofferenza e della Speranza. Anche per questo un minimo di serietà parrebbe d’obbligo.