Accadde in America

By on Feb 11, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Ho la fortuna di avere un’amica americana che sta a Indianapolis. In realtà, e la fortuna consiste anche in questo, l’amica è nata a Bari-Bari come dicono quelli nati a Bari-centro per distinguersi dagli altri. Tutta la sua vita l’ha trascorsa tra gli States e l’Italia, avanti e indietro con alterne fortune bisogna dire, in un pendolarismo che ha fatto di lei una creatura capace di guardare la realtà un po’ come l’Angelo della storia di Benjamin (“C’è un quadro di Klee che s’intitola ‘Angelus Novus’. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta”) non così drammatico per carità, ma abbastanza.

Da oggi l’amica americana, al secolo Mariella Ray, ci racconterà le sue impressioni sulle primarie americane.

Il suo primo commento è l’invio di un video assolutamente incredibile per i tradizionali standard politici U.S.A.

Bernie Sanders’ campaign just released a video that will give you goosebumps

Scrive in proposito Mariella: “Ieri in New Hampshire è successa una cosa totalmente inaspettata…file lunghe un miglio di gente che voleva andare a votare, sedi di elezione che dovevano chiudere alle 7 e che invece hanno aspettato per far votare tutti. Ha ragione Bernie anche quando dice che quando i democratici si mobilitano vincono i democratici. Quando invece non vedono motivi sufficienti per mobilitarsi o non hanno ragioni per credere in un futuro diverso e migliore, allora vincono i repubblicani. Dio non voglia”.

 

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