E così ci siamo giocati pure Sarri. Per chi non sapesse chi sia, cosa più che legittima, diciamo subito che Sarri è l’allenatore operaio del Napoli calcio, l’artefice dei successi che hanno portato il club partenopeo alla vetta della classifica. Sarri, l’allenatore senza boria né pedigree che proviene dai campi di provincia; Sarri il pragmatico; Sarri dalla modeste (per il calcio) pretese economiche; Sarri che a 51 anni finalmente allena una squadra di serie A. Sarri, il simpatico signor nessuno approdato da Empoli alle coppe europee.
Una classica “bella storia” (ammesso che questo genere di storie rese indigeste per eccesso di melassa possano essere considerate belle) che Sarri l’altra sera ha gettato nel cesso. A partita terminata con la sconfitta del Napoli, non trova di meglio di insultare Mancini l’allenatore della squadra rivale dandogli del frocio e del finocchio. Pare sia un’abitudine, e non solo di Sarri questa di insultare in chiave razzista. Quando si perde, beninteso. Quando si vince i froci scompaiono. Così un capitaletto di simpatia viene cremato in 5 secondi netti, e “provincia” da sinonimo di concretezza, solidità, umiltà intellettuale, si trasforma di colpo in “provincialismo”.
Ma questa non è la sola solita, banale storia di sottocultura omofoba che il paese esprime. Capita di peggio, molto di peggio. Quando la componente cattolica del PD – che scritta così: componente cattolica, sembra il combinato disposto di un motore termoelettrico – dichiara che si opporrà alla legge sulle adozioni dei figliastri (chiamiamoli con il loro nome: figliastri è un parola italiana e non un insulto) e qualche testa calda e pure giustamente incazzata dei movimenti gay pubblica i loro nomi, apriti cielo! Si grida, diciamo anche: si starnazza – alle liste di proscrizione, ad un attentato alla libertà di coscienza, alla violazione della privacy eccetera eccetera.
Peccato che quegli stessi deputati e senatori quando si presentarono alle elezioni nelle liste del PD, sapevano benissimo che il programma del loro partito (loro, mica il mio) prevedeva unioni civili per gay e lesbiche e possibilità di dare vita ad adozioni.
Forse Sarri sarà squalificato, o forse finirà con una semplice ammenda. In Inghilterra sostiene Mancini gli impedirebbero di allenare. Già, ma l’Inghilterra in tema di razzismo è un paese serio, mica una burletta. Squalificato o multato, temo che in entrambi i casi Sarri non si renda neppure conto della gravità del suo gesto: per quanti ragazzotti analfabeti di andata e di ritorno quelli come lui sono un riferimento?
PS
Bravo Mancini a non “far finire la cosa lì” come auspicava Sarri. E bravo pure Gasperini che ha fatto i nomi degli ultrà del calcio genovesi. Dai che forse un giorno diverremo un paese normale.