Il sole di Tromso

By on Giu 26, 2015 in Contemporaneità, Filosofia

Pare che a Tromso il Ramadam sia un problema molto doloroso. Per alcuni fedeli ciò è un bene: se non è doloroso il Ramadam varrebbe meno (o non varrebbe affatto).

Per la cronaca Tromso è una ridente cittadina norvegese situata a 344 km a Sud del Circolo Polare Artico. Poichè il Ramadam cade ogni anno in un giorno differente, ogni tanto capita nei mesi estivi. Pare che per i 900 musulmani norvegesi, fedeli immigrati + locali convertiti, sia un incubo: a Oslo d’estate il giorno dura 20 ore, al Circolo il sole praticamente non tramonta mai.

Per i fedeli il dilemma è non si mangia e non si beve oppure si trasgredisce, mentre per tutti gli altri che fortunatamente non hanno di questi problemi, la questione è ancora più semplice. E contemporaneamente molto più difficile. Come si può vivere (serenamente) nella contemporaneità rispettando i diritti di chi – musulmano, cristiano o ebreo ortodosso – ha scelto di rispettare regole e precetti che quando va bene risalgono al VII secolo? (Spesso gli orari di lavoro sono in conflitto con quelli della religione, per non parlare del sabato ebraico).

Chiudo con una domanda ancora più difficile: come si può vivere (serenamente) nella contemporaneità senza che le regole, credenze e tabù dei fedeli di ogni ordine e grado violino le libertà civili tipiche delle società laiche? Forse che religione, democrazia e sviluppo (culturale, sociale, economico) sono categorie in irriducibile conflitto?