Figli di Marte, figli di Venere, figli di

By on Apr 24, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

Gli americani sono figli di Marte, gli europei di Venere. Modo di dire alquanto strampalato: i più terribili conflitti del secolo scorso sono stati accuratamente preparati da raffinate menti europee. Oggi gli europei, i governanti europei, i cittadini europei, la sensibilità europea (sensibile si fa per dire) non amano la guerra. Hanno smesso, pare, di amarla da un pezzo. La facciano gli altri, la guerra. I figli di Marte, per l’appunto.

Sono (siamo) diventati davvero tutti pacifisti gli europei? Sono (siamo) tutti ginostradati al punto che la sola parola – guerra, war, guerre, krieg – ci fa venire il famoso mal de la pécola* ? Amano (amiamo) gli europei il loro prossimo (nero, giallo, marroncino) al punto di porgere con gioia l’altra guancia?

O forse sono (siamo) noi europei il più incredibile consesso di ipocriti senza frontiere?

Gli americani (oh quanto è facile detestare gli americani! oh come sono bravi a farsi detestare gli americani!) hanno ammazzato un cooperante italiano e un cittadino americano in Pakistan. A distanza. Con un drone. Bum. E hanno annunciato la loro scomparsa (la loro e quella di qualcuno dei loro anfitrioni) con un ritardo di tre mesi.

Adesso scopriamo, di nuovo come se fosse la prima volta, che le bombe non sono intelligenti. Che ammazzano anche gli innocenti. Ovvero, anche i droni sono coglioni. Che l’America, oh novità!, mente, nasconde, sopisce. In fatto di guerra ma non solo.

Peccato che ci si scordi che:

  1. il cooperante italiano era stato rapito 3 anni prima
  2. idem il cittadino americano
  3. i rapitori pare non facciano parte del Pen Club o di altra istituzione raccomandabile

 Cosa avrebbero (avremmo) dovuto fare?

La guerra è bella ma fa male, cantava De Gregori. Ma se il nemico fosse alle porte (un nemico che pare non balli la contraddanza, la giga e neppure il minuetto) che facciamo, scappiamo tutti in Svizzera, con il franco che si è apprezzato rispetto all’euro? Oppure chiediamo asilo in Vaticano, quello che sostiene che non si possono bombardare i barconi degli scafisti poichè “sarebbe un atto di guerra”

Per quanto riguarda il difficile, doloroso tema dei cooperanti e dei giornalisti di guerra, quelli a cui l’ISIS taglia la gola e ci fa un video, il loro mestiere rende nel modo più alto e più nobile la parola Europa. Quello che dovrebbe essere, dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo in poi, l’idea di Europa, di europeismo, di europità.

Ma chi compie quella scelta non può non sapere che la nobiltà ha un prezzo. Molto alto di questi tempi. Il resto sono solo chiacchere e distintivo. Molte più del solito, visto che tra un mesetto si andrà a votare.

* mal de la pécola: modo di dire lombardo alquanto scurrile.