La notizia più clamorosa sta nascosta a pagina 16. Riguarda l’ennesima condanna subita dalla signora Gao Yu ad opera del governo cinese. Già arrestata e incarcerata per i fatti di Tienanmen, quegli stessi che gli studenti “patriottici” che studiano in Europa e negli Stati Uniti definiscono una falsificazione occidentale, Gao Yu rischia ora di uscire dal carcere alla soglia degli ottant’anni.
Giornalista, è accusata di aver dichiarato la verità. Peccato che fosse, proprio come i fatti di Tienanmen, una verità non comunicabile. Riguarda un documento – l’ormai famoso n.9 – che avrebbe dovuto circolare solo fra gli alti dirigenti del partito, nel quale il presidente Xi Jinping indica le “sette influenze sovversive” occidentali sulla società cinese. Grazie al coraggio della signora Gao abbiamo potuto così sapere che tra queste figurano la “democrazia universale”, e “valori universali” come i diritti umani e la libertà di parola.
Pare che la signora Gao Yu abbia accolto la sentenza con un sorriso. Penso abbia ragione. Non c’è infatti dubbio che la dittatura cinese sia destinata a cadere (fragorosamente). La sola domanda è quando e a che prezzo.