Il più grande mistero dell’universo

By on Dic 16, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Confesso che i gossip (sesso, corna e rock ‘and roll) mi divertono da matti. Anche se è un divertimento di breve durata, diciamo trenta secondi. Per questo avevo nicchiato un po’ davanti alla cover dell’ultimo “D di Repubblica”, l’eccellente magazine che accompagna le imprese peristaltiche di tutta la famiglia.

C’era la (presumibilmente) triste storia di Anne Sinclair l’ex moglie di quell’imbeccillone violento del signor Strauss Khan, il direttore del Fmi che in una stanza d’albergo di New York ha tentato di stuprare / ha stuprato una cameriera. (La differenza tra il dire e il fare, tra il tentare e il praticare è cosa da legulei; per quel che mi riguarda entrambi i livelli rappresentano uno degli atti più disgustosi e più meritevoli di castigo).

Leggo l’articolo, guardo le foto di questa straordinariamente bella sessantaseienne (lo so, sono sempre stato attrtatto dal côté Nonita piuttosto che dall’insipida Lolita) e sbalordisco: possibile che madame Sinclair sostenga che ha scoperto a poco a poco dai giornali chi era suo marito? E che sia sempre stato più difficile sopportare?

Dopo diciassette anni di matrimonio una delle donne più capaci, intelligenti e affascinanti di Francia scopre (dai giornali!) che il marito è un seduttore violento e compulsivo? Ma dài, madame, a questa puttanata non crede nessuno, verrebbe voglia di dirle. Che razza di rapporto aveva (aveva avuto) per diciassette anni con il bestione per non accorgersene?

Figlia unica adorata da genitori straricchi che tuttavia l’hanno cresciuta negli ideali della sinistra e nella cultura del lavoro quale strumento di realizzazione per una donna, madame Sinclair rappresenta l’ennesimo caso del più incomprensibile mistero dell’universo, il vero buco nero: perchè mai donne di grande valore, successo e bellezza si consegnano mani e piedi legate a uomini che non valgono l’unghia dei mignoli dei loro piedi (dei piedi delle donne, beninteso).

Non c’è soluzione e non c’è risposta se non nella lunga, dolorosa, complessa pratica promossa dal doktor Freud, credo. Nel frattempo, invito tutti a fare il bilancio delle coppie di loro conoscenza per provare a pesare il valore dei due “asset”. Sono certo che quello femminile stia a quello maschile come il titolo Apple sta a Seat Pagine Gialle.