Il pensiero dominante

By on Nov 15, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza, che ha tante conseguenze sociali” ha affermato Francesco nel corso dell’incontro con i medici cattolici nell’Aula Nervi.

Il pontefice è certamente a conoscenza che i medici obiettori di coscienza sono già la stragrande maggioranza dei ginecologi italiani, fatto che mette in serio repentaglio l’applicazione della legge dello Stato e, cosa infinitamente più importante, la libertà delle donne.

Quello che il papa non sa, o finge di non sapere, è che nel paese più ipocrita e pagano del mondo molti medici hanno scelto l’obiezione per non finire nel ghetto, per non ridursi a doversi occupare solo di quello: gli aborti che gli altri non vogliono fare. Un medico lavora per guarire, per conoscere, per distinguersi: certamente non per uccidere. I migliori fra loro sono mossi dalla sacrosanta ambizione di primeggiare: ma è difficile fare carriera in ginecologia se non si sceglie l’obiezione.

Nessuna donna è felice di abortire, proprio mai. Chissà invece cosa passa nella testa dei medici obiettori pizzicati a compiere “interventi privati”, come raccontano le cronache.

Il pensiero dominante propone una ‘falsa compassione’ – ha aggiunto il papa – quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica ‘produrre’ un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono”.

Non capisco quale sia il “pensiero dominante” al quale si riferisce Francesco: ancora oggi nel mondo la libertà di pensiero e la tolleranza per le altrui convinzioni è una piccola isola in mezzo agli oceani dell’integralismo.

Di fronte alla scelte della vita, alle fatiche della vita, al dolore e alla solitudine che la condizione umana comporta, la mia compassione va a chi cerca la propria strada con onestà di mente e di cuore. La sua strada, non la mia o quella imposta da un precetto, da una regola, o da una mera consuetudine.

La sola fedeltà degli uomini liberi va alla loro coscienza.