Bambini nel mondo

By on Lug 11, 2018 in Contemporaneità

E’ stato davvero bello e confortante vedere con quanta attenzione e partecipazione il mondo ha seguito la vicenda dei bambini tailandesi intrappolati nella grotta. Pagine e pagine di approfondimenti e di spiegazioni e di infografiche dettagliatissime con le figurine e i disegnini e le dida: queste sono le pinne (freccia) e questa la bombola per i piccini (freccia) e queste le maschere e queste le luci, e le planimetrie talmente fatte bene che si potevano seguire col dito, e su e giù nel buio dell’acqua fangosa. E le interviste agli esperti (la tecnologia è israeliana, testata nei cunicoli anti-terroristi!) e l’analisi dei rischi – (le piogge ritornano!) le simulazioni e il racconto degli specialisti – 50!- venuti da tutti i paesi.

La corsa contro il tempo – fuori uno, due, tre – le preghiere e le candele che non mancano mai in nessun luogo del mondo quando ci sono le sfighe – e le mamme e i compagni di scuola che li aiuteranno una volta salvi a fare i compiti. E gli “speciali” dei giornali ad evento terminato (gli eventi, si sa, prima o poi chiudono) sui grandi salvataggi di bimbi, quelli riusciti e quelli no. E la storia dell’allenatore, profugo e senza famiglia che ora rischia il processo ma parla un sacco di lingue.

Davvero molto bello e confortante, tutto il mondo unito e fraterno (sub di 50 paesi!). Finalmente non strepiti, insulti e urla, ma quella che si dice “una buona notizia”. Già, ma gli altri bambini, quelli che ogni giorno annegano nel Mediterraneo?

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