Vive la différence

By on Gen 10, 2018 in Contemporaneità

Dobbiamo essere grati a Catherine Deneuve. Per le sue straordinarie interpretazioni cinematografiche (indimenticabile la sua Belle de jour di Bunuel) per e per la coraggiosa presa di posizione in tema di relazione tra maschi e femmine. Prima firmataria di un documento sottoscritto da altre cento donne ed inviato a “Le Monde”, il più prestigioso giornale d’Europa, la signora Deneuve ricorda la sostanziale differenza che corre tra uno stupro, crimine in assoluto tra i più insopportabili, e il corteggiamento; anche quando è rozzo, insistito, addirittura inelegante. Il primo è un disgustoso reato e come tale fa punito con durezza. Il secondo è semmai un attentato allo stile, una violazione delle leggi non scritte dell’arte della seduzione. Attenzione, sostiene la Deneuve, non gettiamo l’acqua sporca con il bambino. Non rinserriamoci nella cappa di piombo del...

Aspettando che spiova

By on Gen 4, 2018 in Contemporaneità

Circola un’affermazione attribuita a Ettore Sottsass, l’architetto e designer scomparso di recente, riguardo alle responsabilità degli industriali. Li chiamava proprio così usando un termine divenuto desueto da quando i beni intangibili sono ritenuti più importanti di quelli banalmente fisici (la parola magica oggi è “imprenditore”). Sosteneva Sottsass che la responsabilità degli industriale è grande poichè corrisponde al numero dei prodotti immessi sul mercato, milioni e milioni; farli “belli” oltrechè funzionali diventava quindi un imperativo morale perchè (anche) da essi dipende la bellezza del mondo. Un ragionamento che condivido appieno: oltretutto farli “belli” piuttosto che “brutti” costa largo circa allo stesso modo. Inevitabile ripensare al mitteleuropeo Sottsass grande interprete della più bella stagione di Olivetti...

Poveri di spirito

By on Dic 7, 2017 in Contemporaneità

Quando ero piccolo mi è accaduto più volte di ascoltare il discorso della montagna tratto dal capitolo quinto del Vangelo secondo Matteo. L’espressione “poveri di spirito” accompagnata dalla sentenza che li designava beati poichè loro era il regno dei cieli, mi risultava minacciosa prima ancora che oscura. Perchè mai avrebbero dovuto considerarsi “beati” se non possedevano altro che la loro indigenza? E perchè la loro condizione miserevole era proposta quale esempio ed obiettivo? Mistero fitto che la modestia della predicazione non provava neppure a spiegare. Inevitabile allora pensare che “poveri di spirito” si riferisse a individui non eccelsamente dotati di capacità intellettuali. Nel migliore dei casi sempliciotti, nel peggiore perfetti deficienti. (Solo parecchio tempo dopo compresi che “poveri in spirito” significa persone...

I nipotini di don Benedetto

By on Dic 3, 2017 in Contemporaneità

Che in Italia si nutra un odio ancestrale e ferino per la scienza – il sapere scientifico e ancor più il metodo scientifico – è cosa arcinota sin dai tempi del Galilei. Detestiamo la scienza perchè mettendoci di fronte al fatto incontrovertibile, all’evidenza inemendabile, ci impedisce di esercitare l’onanismo che amiamo più di noi stessi: aver comunque ragione, sempre e ad ogni costo. Dai vaccini al cibo biologico, dall’integralismo animalista agli ogm, dagli ulivi ammalati di Xylella al TAP (Trans Adriatic Pipeline) sino all’esperimento SOX. E’ dei giorni scorsi la delibera che blocca gli esperimenti condotti nel Laboratorio del Gran Sasso dove si compiono, sotto 1400 metri di roccia, indagini sul neutrino (progetto SOX). Il merito va come spesso accade alle “Iene”, il triste spettacolino che mischia allegramente...

Mamma ho perso l’Ikea

By on Nov 29, 2017 in Contemporaneità

Una particolare forma di ritrosia mi impedisce di prendere l’areo. Non un modello e neppure una compagnia in particolare. Un fatto, una circostanza, affatto originali: si contano a milionate le persone che se la fanno sotto all’idea di prendere il volo. Per quel che mi riguarda, la mia motivazione alla reticenza nasce dalla consapevolezza che dietro (davanti e di lato) ad un oggetto più pesante dell’aria destinato a solcarla ci sia un’azienda. Anzi, più di una: quella che costruisce le macchine volanti e quella che le manutentiene; quella che le fa volare in senso proprio e quella che li accudisce: dalla pulizia dei gabinetti al pieno di cherosene. Per non parlare delle altre aziende che controllano i passeggeri e poi il veivolo in volo eccetera eccetera. Ammesso che possa interessare qualcuno, io amo le aziende. Senza loro – produzione/distribuzione...