The time they are a changin

By on Mar 12, 2018 in Contemporaneità

Prendo lo spunto da un cambiamento personale, l’abbandono di una casa vissuta per 22 anni, per tradire la promessa fatta a me stesso la sera del 4 marzo: non parlare più di politica. Chiunque abbia fatto un trasloco in vita sua, anche uno solo, sa bene che si tratta di una fatica che al confronto quelle di Eracle sono pippe. Il bello dei traslochi è che sei costretto a decidere cosa conta e cosa no. Specialmente se la casa destinata ad accoglierti è già formata di suo. Devi fare ordine nella memoria fisica della tua vita. Devi decidere la gerarchia degli oggetti, e con essa degli affetti prim’ancora delle funzioni. I libri che potrai portare non saranno tutti: cosa tieni, cosa lasci, cosa regali, cosa butti? (e con essi i piatti, i bicchieri, gli asciugamani, le pentole, le posate, i quadri, le piante…). Un’amara e sagace barzelletta ebraica spiega perchè tra il...

Achille e la tartaruga

By on Feb 13, 2018 in Contemporaneità

Il post del “rifugiato senza biglietto” è divenuto virale. La viralità è un miracolo. Peccato che il post fosse falso come princisbecco. Ancora più interessanti sono i commenti raccolti nelle oltre centomila visualizzazioni (sì, l’ho visto pure io). Dànno perfettamente conto, i commenti, di ciò che siamo. O meglio, di ciò che è una parte (marginale o consistente?) della nostra società. Tuttavia c’è del positivo anche in questa storia: è molto meglio essere consapevoli del male che coviamo piuttosto che ignorarlo mentre ci cresce dentro come un cancro. (Si tratta ora di dare risposte, ovvio; queste spettano alla politica, e la politica siamo noi, e mi viene da dire purtroppo, poichè chi eleggiamo non è affatto migliore di noi mentre dovrebbe esserlo). L’altra cosa positiva è che il tema della verità sta riguadagnando importanza. Dopo la sbornia...

Riforme

By on Feb 2, 2018 in Contemporaneità

Un esponente politico francese, definito “cattolico di destra”, divenuto ministro dell’istruzione di Macronlandia prova a riformare la scuola francese. In classe senza telefonino e con la divisa; un dettato al giorno; nessuna paura di valutare con severità e, se è il caso, bocciare; insegnamento del latino e del greco; massimo 12 alunni in ogni classe delle elementari, sono alcuni punti della riforma. Macron l’aveva scritto nel suo programma: è indispensabile invertire la tendenza che vede la Francia in calo nella comparazione effettuata dall’Ocse. La scuola, la buona scuola, è il futuro di ogni paese. Fortunato il paese che non ha bisogno di eroi scriveva il povero Bertolt Brecht; fortunato il paese, aggiungo io che sono molto più povero di lui, che ha saputo darsi un sistema elettorale che consente al vincitore di governare per davvero e subito....

La montagna incantata

By on Gen 28, 2018 in Contemporaneità

Ho passato molte ore della mia vita a Davos, e ancora insisto a frequentarla sulle pagine del capolavoro che l’hanno resa magica. Magia che, a differenza di Torino e Praga le “capitali magiche” per eccellenza, è rigorosamente priva di alcunchè di satanico. Neppure ora che la ridente località sciistica (così la descrivono le guide: ma non chiedetemi cosa ci sia da ridere) grazie ad un astuto signore svizzero, l’economista ed accademico Klaus Schwab, è divenuta famosa per il meeting dei Signori dell’Universo. Un appuntamento nel corso del quale i ricchi e i potenti del mondo se la raccontano teorizzando ipotesi, disegnando scenari, tratteggiando previsioni sul destino del pianeta. Che anno dopo anno, con una regolarità che neanche il rovescio lungo linea del Divino Federer, puntualmente non si verificano mai. (il mio amico Buddy Fox ha scovato in proposito...

Tempo e memoria

By on Gen 20, 2018 in Contemporaneità

La notizia bella è di ieri: la nomina della signora Liliana Segre. Un gesto (un segno) di grande intelligenza politica. E poichè per un numero strabocchevole di persone la maggior parte delle quali per bene, la parola “politica” è divenuta sinonimo di pratica sconcia peggio della più lercia pornografia, sommessamente mi permetto di ricordare che il suo significato è “scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica”. La notizia bella di oggi è l’intervista che la neo senatrice ha rilasciato a “La Repubblica”, profonda e commovente. C’è la distinzione tra memoria e perdono: chi sono io per perdonare si chiede; potrei perdonare gli atti commessi contro me, prosegue. Ma ho visto ciò che hanno fatto agli altri...