Mai avrei pensato che avrei odiato la politica. La commedia umana di queste ultimi mesi, settimane, giorni e minuti, è stata la droga che ha risvegliato il mister Hyde che sonnecchiava in me. Indecisa se stare nel solco della farsa o mutare in tragedia, la rappresentazione che tiene in bilico le nostre vite è la conseguenza di decenni di cinismo stupido e cieco, di assenza di volontà e di coraggio prim’ancora che d’intelligenza progettuale. Un’intera classe politica incapace di concepire non dico un’idea di nazione, ma un progetto sia pure piccolo e modesto, dotato di senso e funzionalità. Negli ultimi trent’anni anni sugli scaffali della politica la scelta che ci è stata concessa è stata tra l’incompetenza e il servilismo. Molti di noi hanno per l’ennesima volta aderito ad un ideale di bandiera; altri hanno inseguito (ingenuamente? colpevolmente?) il simulacro del cambiamento. Peccato...