Tanto tempo fa dalle parti del naviglio pavese sorgeva la sede di un’azienda proprietaria di marchi prestigiosi. Ma che dico prestigiosi, prestigiosissimi. Il più noto, celebre anzi celeberrimo, era il dado per brodo editato, è il caso di dirlo anche se allora non si sarebbe mai detto, nelle sue enne varianti di forma e ricettazione. Il suo nome era quello di un grande chimico tedesco al quale si devono un gran numero di scoperte nell’ambito della biochimica e della chimica per l’agricoltura. Correvano i ruggenti anni ’80. Gli anni della “Milano da bere”, del referendum per l’abolizione della scala mobile, dell’inflazione a due cifre, dell’esplosione del deficit pubblico, dei cortei monopolizzati dai duri e puri. Dimenticavo: furono anche se non soprattutto gli anni delle stragi e degli ammazzamenti a scopo “politico” come si diceva allora. Se fosse stata una persona sarebbe stata...