L’amica di nonna Speranza

By on Giu 25, 2018 in Contemporaneità

Tanto tempo fa dalle parti del naviglio pavese sorgeva la sede di un’azienda proprietaria di marchi prestigiosi. Ma che dico prestigiosi, prestigiosissimi. Il più noto, celebre anzi celeberrimo, era il dado per brodo editato, è il caso di dirlo anche se allora non si sarebbe mai detto, nelle sue enne varianti di forma e ricettazione. Il suo nome era quello di un grande chimico tedesco al quale si devono un gran numero di scoperte nell’ambito della biochimica e della chimica per l’agricoltura. Correvano i ruggenti anni ’80. Gli anni della “Milano da bere”, del referendum per l’abolizione della scala mobile, dell’inflazione a due cifre, dell’esplosione del deficit pubblico, dei cortei monopolizzati dai duri e puri. Dimenticavo: furono anche se non soprattutto gli anni delle stragi e degli ammazzamenti a scopo “politico” come si diceva allora. Se fosse stata una persona sarebbe stata...

Shit parade

By on Giu 19, 2018 in Contemporaneità

I melomani, quelli che stanno in piccionaia nel loggione e non perdono una rappresentazione, di certi “Trovatore” dicono non sia possibile far di peggio. Errore, al peggio non c’è limite. Come le notizie della settimana. Vediamo cos’è accaduto di peggio: i bambini separati dai genitori negli USA, il censimento dei Rom caldeggiato da Salvini, la scoperta di altri 120 sciacalli – si badi: italiani doc – che rubavano i rimborsi del terremoto, la lista della spesa di Parnasi (notizia scomparsa dalle pagine dei giornali)? Sbagliato. La n°1 della shit parade della settimana è la storia di Gian Marco Saolini. Questo signore è un troll di professione. Il suo divertimento è tirare fuori il peggio dalla (e della) gente. Detto con linguaggio più diretto, quello che ama Feltri padre, si potrebbe dire di lui che è un rugamerda. Poteva il nostro Saolini perdere l’occasione della nave dei migranti, i...

Idioti morali

By on Giu 15, 2018 in Contemporaneità

“Se incontriamo qualcuno che semplicemente dissente da noi sugli scopi della vita – qualcuno che preferisce la felicità all’abnegazione, o la conoscenza all’amicizia – noi lo accettiamo come nostro simile, perché la sua nozione di ciò che è uno scopo, gli argomenti che adduce per difendere i suoi scopi, e il suo comportamento generale, rientrano nei limiti di ciò che consideriamo umano. Se invece incontriamo qualcuno che non riesce a comprendere per quale ragione (…) egli non dovrebbe distruggere il mondo per alleviare un dolore al dito mignolo, o qualcuno che sinceramente non vede niente di male nel condannare uomini innocenti, o nel tradire gli amici, o nel torturare i bambini, ebbene allora constatiamo che con individui del genere non possiamo discutere; e non tanto perché ci facciano orrore, quanto perché pensiamo che siano in certo senso inumani; e li chiamiamo idioti morali” (I....

Amici miei

By on Giu 12, 2018 in Contemporaneità

Leggo i commenti dei quotidiani e le opinioni degli amici in rete riguardo alla nave “dirottata” in Spagna. Non riesco a trattenere la sorpresa e lo sgomento. Per me contano molto più le seconde dei primi: gli amici non hanno editori a cui rispondere né ordini di scuderia da seguire. Lo sgomento è per la puntuale riedizione di storie vecchie e schifose: negli anni ’30 erano gli ebrei quelli che cercavano una via di fuga; oggi tocca ai siriani e ai nord-africani. Lo stupore nasce dalle prese di posizione di chi, come ad esempio Marione Calabresi, sventola come fosse una propria bandiera la scelta spagnola usandola per ammannire l’ennesima lezione alla “sinistra” italiana: ecco vedete, loro sì che sanno fare i “socialisti”. Lo stupore, se possibile ancora maggiore, nasce anche dai commenti degli amici di rete, persone che a differenza dei professioni della notizia scrivono in buona e...

Fino alla fine

By on Giu 5, 2018 in Contemporaneità

Come cambiano le cose, come cambiano le persone. E come le persone cambiano le cose e viceversa. Ricordate Mario Balotelli? I suoi capricci, le sue sbruffonate, le pacchianate che neanche un bauscia ricco da minuti tre? E i fallimenti del Mario, nerissimo di pelle e bianco più di un brianzolo nel suo italianissimo modo di fallire: il fallimento da spreco di talento. Cacciato (giustamente) dal calcio nazionale, Marione si è rifatto una vita in Costa Azzurra. Ed è ritornato (calcisticamente) grandicello: gioca, segna, fa il suo in squadra. Poteva bastare. Ai calciatori, come ai soprano del resto, mica si chiede di essere intelligenti anche fuori di scena. Giusto il tempo di far ritorno in Nazionale e di segnare pure, e Marione dice due cose intelligenti e, dati i tempi salviniani in cui ci è toccato di vivere, pure coraggiose. Uno: datemi la fascia di capitano (della Nazionale). Sarà un...