L’ex corta che mi somiglia sta lavorando su Foscolo, non sul poeta ma sul giornalista, l’animatore culturale, l’agitatore politico. Propugnatore della sovranità popolare come base dell’indipendenza nazionale, Foscolo sosteneva idee modernissime per l’epoca come la creazione di un esercito formato da cittadini autoctoni e la necessità di un’equa distribuzione delle ricchezze. Seguace critico di Napoleone, valoroso ufficiale delle armate napoleoniche, ferito più volte negli scontri contro gli austriaci, inventore di giornali destinati a durare lo spazio di un mattino, repubblicano, libertario e libertino, anima inquieta che il romanticismo agita e il neoclassicismo non riesce a placare, finisce i suoi giorni in volontario esilio a Londra, senza il becco d’un quattrino, scrivendo per campare piuttosto che il contrario.
Creatori di giornali e giornalisti furono, giusto per fare qualche nome che poi finirà sulle vie, anche i fratelli Verri e Cesare Beccaria; mentre il primo quotidiano italiano vede la luce a Venezia nel 1765. Lo inventa Domenico Caminer insieme alla figlia Elisabetta.
L’ex corta che mi somiglia come (molti, tutti?) i suoi coetanei, non ama i quotidiani. Forse li sbircia sul telefono. O forse, più semplicemente li schifa. Come dar loro torto se persino Mentana sostiene che il giornalismo è roba da vecchi? Resta da comprendere cosa sia peggio tra nessun passato ed uno abbagliante di gloria.